PATTI – Esodo dalla coalizione del sindaco. Aquino: “Non mi sento politicamente isolato”
… e tre. Dopo Nino Di Dio Calderone e Mariella Gregorio Nardo anche Placido Salvo abbandona la coalizione del sindaco Aquino transitando nel gruppo misto. Che la decisione fosse già nell’aria lo si era intuito all’indomani della nomina assessoriale di Giovanni Franchina. Una scelta che secondo i tre consiglieri sarebbe stata calata dall’alto, determinando un’insanabile frattura all’interno del gruppo, ormai dimezzato, che alle amministrative del 2011 sostenne la candidatura del giovane avvocato pattese.
Da una parte Calderone e Gregorio denunciano un deficit di democrazia e una scarsa «collaborazione tra consiglieri comunali e sindaco» rispetto ai «vari ambiti della vita amministrativa», mostrando «rammarico» per aver assistito a «scelte non condivise, fatte magari in altri luoghi e calate possibilmente dall’alto»; dall’altra il sindacalista Placido Salvo dichiara che «le idee di rinnovamento e risanamento» che lo avevano legato al primo cittadino «non coincidono più», riconoscendo «lungimiranza» in chi nel recente passato ha «abbandonato la coalizione». Delusione e fiducia tradita rappresentano il leitmotiv di un terremoto politico che comincia a far vacillare la poltrona del sindaco, aprendo di fatto nuovi scenari all’interno del panorama politico cittadino ed imponendo alla squadra di governo una seria riflessione sull’immediato futuro in vista delle amministrative del 2016.
Parecchio «amareggiato» si è detto Aquino, soprattutto per una «presa di posizione» dettata più da un «moto d’ira» che da un ragionamento politico. «Non voglio credere – ha detto il sindaco – che la decisione dei tre consiglieri sia legata alla nomina di Franchina. È vero che c’erano posizioni diverse, ma non mi hanno rappresentato l’esistenza di alternative praticabili. Oggi la non condivisione si è trasformata in una sorta di diritto di veto e questo in politica non è accettabile».
Sulle scelte amministrative Aquino parla di «massima condivisione» e si dice «stupito» della posizione di Salvo, al quale riconosce impegno e lealtà sulle battaglie per il potenziamento dell’ospedale e della frazione Mongiove. «Non mi sento politicamente isolato», asserisce con forza l’amministratore, augurandosi che «in un futuro non molto lontano vengano ripristinate le condizioni per riprendere un cammino che deve ancora concludersi. Per questo il mio impegno proseguirà con maggiore forza per recuperare chi si è allontanato dal progetto per ragioni che con lo stesso progetto hanno poco a che vedere».
Redazione