PATTI – Effetto Covid-19 anche sul Giovedì Santo
Com’è ormai più che noto, anche le celebrazioni della Settimana Santa stanno “risentendo” dell’effetto Covid-19. E’ così pure oggi, Giovedì Santo, notoriamente caratterizzato da due “momenti”.
Il primo, la Messa crismale, presieduta dal Vescovo, con la partecipazione di tutti i sacerdoti della diocesi, durante la quale si benedicono il crisma, l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi, che servono poi per l’amministrazione dei sacramenti, avrebbe dovuto tenersi stamattina nella Concattedrale ma è stato, ovviamente, rinviato.
Il secondo, invece, che dà inizio al Triduo Pasquale, coinvolge ogni comunità parrocchiale. Si tratta della messa “in Coena Domini”, durante la quale, abitualmente, c’è la lavanda dei piedi, a ricordo di quanto Gesù fece ai suoi apostoli nell’Ultima Cena, che, naturalmente, si ometterà. Così come non ci saranno gli altari della reposizione, conosciuti nel linguaggio comune come “sepolcri”.
Oggi, comunque, per la Chiesa, è un giorno di festa, perché durante l’Ultima Cena Gesù ha istituito due sacramenti, l’Eucarestia e l’Ordine sacro.
Al di là delle restrizioni, al di là del fatto che sicuramente “peserà” non potere stasera visitare le chiese, resta la certezza di non essere stati lasciati soli.
Nel segno del pane e del vino Gesù è eternamente presente e continua a “farsi uno” con noi e per noi. In un momento così delicato e difficile, in cui tante certezze sembrano essere venute meno e in cui non solo il presente ma anche il futuro sono pieni di interrogativi, Gesù che si china a lavare i piedi e che resta per sempre in mezzo a noi nell’Eucarestia è la “prova provata” che l’amore vince sempre e, anche nei momenti più bui, ci proietta verso il domani. Quello stesso amore che nei tanti segni tangibili di solidarietà e di generosità sta caratterizzando le nostre giornate, ci sta facendo sentire davvero “comunità”, ci sta facendo chinare su chi ha bisogno, sta forse tirando fuori il meglio di noi stessi che, si spera, diventi poi, quando tutto sarà passato, quotidianità.
Allora, sebbene non si possa partecipare fisicamente (lo si potrà fare tramite i social) alle funzioni religiose, sebbene non si possa “girare” per le chiese, è Giovedì Santo, un altro “passo” verso la gioia della Pasqua.
Nicola Arrigo
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