PATTI – “Eco della Sicilia”. Coinvolti una quarantina di ragazzi nel progetto di etnomusica dell’I.C. Pirandello.
L’Istituto Comprensivo “Pirandello”, diretto dalla professoressa Clotilde Graziano, ha realizzato un interessante progetto di etnomusica “Eco della Sicilia”, che ha coinvolto una quarantina di ragazzi della Scuola Primaria e della Secondaria di Primo Grado, guidati dai docenti di strumento musicale Carmelo Quagliata e David Milici, dalla professoressa Daniela Spinella e dal tutor, professore Nicola Arrigo.
Un’esperienza davvero interessante e coinvolgente, al fine anche della “riscoperta” (invero, per parecchi ragazzi, di vera e propria “scoperta”) del dialetto siciliano, con l’esecuzione di alcuni brani tipici (“Ciuri ciuri”, “Quantu è laria la me zita”), “Si maritau Rosa”, “C’è la luna ‘n menzu o mari”) e di balletti della nostra cultura.
Il progetto, finanziato dalla Regione Siciliana – Dipartimento dell’Istruzione e dell’Università, destinato agli istituti statali ad indirizzo musicale e coreutico (l’istituto “Pirandello” è a indirizzo musicale) aveva l’intento di promuovere percorsi sperimentali nell’ambito della etnomusicologia, finalizzati alla valorizzazione degli studi e delle ricerche sulla musica tradizionale siciliana, “per favorire la comprensione del “fatto musicale” – sottolinea la dirigente Graziano – nel suo sviluppo storico e quale strumento interpretativo di valori culturali, funzionali e socio-simbolici”.
Tali interventi di promozione della cultura siciliana si collocano nel contesto della ricorrenza del centesimo anniversario della morta di Alberto Favara, compositore e docente trapanese, figura di primo piano nella nascita della moderna etnomusicologia europea.
Il percorso formativo, oltre all’approfondimento della danza e del canto tradizionali, si è basato sulla musica popolare siciliana: lo studio del “friscalettu” (ne è stato anche realizzato uno), del “marranzanu” e di alcuni strumenti tipici a percussione.
Particolarmente interessante e coinvolgente è stata la visita al “Museo cultura e musica popolare dei Peloritani” al Villaggio Gesso – Messina -, dove i ragazzi sono stati accolti dal suono della “ciaramedda”, hanno avuto modo di suonare alcuni strumenti tradizionali e avere un’ampia visione degli strumenti tradizionali del mondo, giocare con i suoni, ascoltare suoni rituali arcaici, apollinei e i nuovi suoni ottocenteschi della tradizione e l’affascinante storia di voci e suoni riprodotti.
Redazione
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