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PATTI – È uscito il volume di don Pio Sirna “Vi prenderò dalla genti”. Vita e culto della concittadina e patrona Santa Febronia

PATTI – È uscito il volume di don Pio Sirna “Vi prenderò dalla genti”. Vita e culto della concittadina e patrona Santa Febronia
Ottobre 06
17:35 2020

È uscito, pubblicato dalle Edizioni Montalbano di Patti, il volume di don Pio Sirna, già autore di altri testi di storia locale,Vi prenderò dalla genti” –  La tradizione popolare di S. Febronia-Trofimena Vergine e Martire,  con presentazione ed appendice a cura di Nicola Calabria.

Per i pattesi “doc” la vita e il culto della concittadina e patrona Santa Febronia hanno assunto la forma di aggrovigliati dubbi che, alimentati da fomentati slogan, non sono ancora sciolti: Santa Febronia è pattese o bizantina? La nostra martire e vergine è la stessa persona della Santa Trofimena venerata a Minori in Campania? Il culto per Santa Febronia/Trofimena di Patti è praticato dopo aver ottenuto una qualche forma di riconoscimento ufficiale? Cosa è certificabile della vita di Santa Febronia di Patti?

In sette capitoli don Pio Sirna, parroco dell’omonima parrocchia della frazione San Giorgio di Gioiosa Marea e direttore dell’Ufficio Catechistico della diocesi di Patti,  tenta di dipanare la matassa di quella che, a buon diritto e formalmente, è la tradizione popolare di Santa Febronia-Trofimena.

Alcune delle organiche risposte tecniche alle inespresse domande dicono che Santa Trofimena sia venerata a Minori come martire “sicana” e che un culto, avviato nel sec. IX, soprattutto nella seconda metà del sec. XVI e dopo la riforma del Concilio di Trento, abbia raggiunto e reincontrato a Patti quello di Santa Febronia, ridando unità all’ampia area geografica espansa tra Patti/Acquasanta e la Costa Amalfitana. 

Vissuta nel precedente e ampio contesto culturale-geografico di Patti/Tindari, Santa Febronia era una latina cristiana dimorante nell’area marginale dell’Acquasanta; martirizzata non nel periodo classico delle persecuzioni (sec. III-IV), ma in quello delle lotte iconoclaste del sec. VIII, il suo culto, clandestino e identitario, obliava l’equivalente nome greco di Santa Trofimena, formalizzava la venerazione per le reliquie di Santa Febronia e affidava al mare il compito di salvarle dalla imminente e definitiva distruzione.

Nicola Arrigo

 

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