PATTI – Disservizi in città … storie di tutti i giorni. Incapacità o menefreghismo?
Storie di ordinari disservizi, storia di interventi urgenti non effettuati, storia di lavori iniziati da tempo e non completati.
Un elenco lunghissimo, che “apriamo” con il solito rivolo – che diventa spesso un fiumiciattolo – che scorre in via Zuccarello, a Marina di Patti, all’altezza del civico 75. Considerato che nelle adiacenze l’aria è irrespirabile, non dovrebbe essere difficile capire di cosa si tratti. E, purtroppo, non è una novità !
Di lavori iniziati e completati dopo tanto tempo ormai non ci si stupisce più!.
In Corso Matteotti, all’incrocio con le vie D’Amico e monsignor Ficarra, come da noi segnalato già parecchi giorni fa, “manca” un grosso…quadrato di asfalto, “saltato” il 29 agosto a seguito di una “bomba d’acqua”.
La stessa che ha provocato danni ancor più seri – e pure questa non è una novità – al bivio tra via Fratelli Cervi e la strada che porta alla stazione ferroviaria (prosecuzione di Corso Matteotti). Di tanto in tanto si “vede” qualcuno che…smanetta, ma a distanza di due mesi resta la recinzione e, soprattutto, persistono i gravi rischi per i mezzi in transito, visto che si rischiano, attimo per attimo, impatti che potrebbero avere serie conseguenze.
E che dire, ancora, dell’intervento non completato in via Garibaldi, dove circa un mese fa si è registrata – e non è una novità .- una copiosa perdita d’acqua ? Il guasto è stato riparato, ma non si è provveduto a sistemare il marciapiede, rimasto senza mattonelle. Vuoi vedere che al comune manca il materiale necessario ?
E ancora, di nuovo in Corso Matteotti, una transenna in legno (è, di fatto, una pedana) per segnalare un altro intervento non completato per l’ennesima falla della rete idrica. Falla che, attualmente, si appalesa da parecchi giorni, pure in via Pellico, ancora a Marina.
In via Randazzo, a distanza di pochi metri, nei pressi dell’incrocio con via Fornace, due grosse buche stradali, per lavori non completati, una dal mese di luglio di questa estate, l’altra addirittura da luglio del 2018
Ci fermiamo qua, ritenendo che il quadro sia già tanto, ma tanto desolante !
Nicola Arrigo
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