PATTI – Da un miracolo sportivo della Nuova Rinascita ad una vergogna colossale politico-amministrativa.
Da un miracolo sportivo ad una vergogna colossale, da una provabilissima (facendo i debiti scongiuri) promozione ad un’acclarata “retrocessione” politico-amministrativa.
C’è una giustificatissima attesa per la sfida di domenica, al “Gepy Faranda”, che, verosimilmente, certificherà la promozione della Nuova Rinascita Patti nel campionato di Promozione, ma, purtroppo, saranno in tanti a non poter assistere alla partita contro la Treesse Brolo, in quanto il “miracolo” tanto atteso non si è realizzato. Infatti, non sarà aperta la tribuna coperta centrale (una tristissima querelle che si trascina da anni) per cui solo in pochi potranno avere accesso alla “risicata” tribunetta.
In caso di vittoria della Nuova Rinascita, come tutti auspicano, si celebrerà una promozione, ma, per l’ennesima volta, la città di Patti ha…perso. Ha perso perché non si può permettere che, more solito, il provvisorio diventi definitivo, ha perso perché è incredibile ed inaccettabile che in uno dei giorni di gloria del calcio pattese, dopo tanti anni di dimenticatoio, agli sportivi sia negata la possibilità di acclamare i propri beniamini e sostenerli nell’ultima sfida.
Non ci sono davvero parole, non ci sono giustificazioni che tengano: sul campo la Nuova Rinascita vincerà, fuori sarà una cocente sconfitta, soprattutto per gli amministratori comunali. Delusione, rabbia, silenzio “forzato”, dubbi, domande senza risposta (“Perché simili cose accadono solo a Patti ?” “Cosa c’è veramente sotto, considerato che non si riesce a trovare una soluzione dopo tanto tempo ?”) stanno caratterizzando, fra i pattesi, i giorni immediatamente precedenti la partita di domenica.
Tanto lassismo non fa che accrescere i meriti di una società e di una squadra che hanno saputo “coltivare” un grande sogno e ora sono sul punto di “risvegliarsi” nella categoria superiore.
“Dispiace – sottolinea il capitano Massimo Spinella – che non sarà aperta la tribuna, perché, senza esagerare, domenica avremmo avuto almeno mille persone al campo. Vuol dire che alla fine apriremo i cancelli e li faremo entrare sul terreno di gioco per festeggiare tutti insieme”. “Abbiamo lavorato sodo per essere pronti – aggiunge Spinella -, perché dovranno essere le nostre forti motivazioni a fare la differenza. La Treesse è salva ma sicuramente, come hanno fatto tutte le squadre durante il torneo, non ci regalerà nulla. Noi abbiamo faticato otto mesi, ora è tempo di raccogliere i meritati frutti”. Contro tutto e contro tutti !
Nicola Arrigo
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