PATTI – Costretto a rivolgersi ai Carabinieri per ritirare una raccomandata alle poste
Perché per vedere riconosciuto un proprio diritto bisogna spesso ricorrere alla “minaccia” di adire le vie legali ? Passi la burocrazia, passi che è sabato per, magari, tanti, essendo fine settimana, hanno terminato la…benzina, ma la vicenda accaduta stamattina al pattese Pippo Testa lascia alquanto perplessi.
Il malcapitato protagonista della vicenda, ricevuto l’avviso che in giacenza c’era una raccomandata con ricevuta di ritorno, informatosi all’ufficio di via Crispi, da dove viene smistata la corrispondenza postale, si è recato a Marina di Patti per ritirare il documento in questione allo sportello Mongiove, frazione dove, da alcuni mesi, la sede è stata chiusa con trasferimento, appunto, a Marina.
Con grande stupore, sebbene nell’avviso fosse scritto che il ritiro poteva essere effettuato dalle 8,35 alle 12,35, il signor Testa si è sentito rispondere dall’impiegata – erano le 11,25 – . “Oggi – le parole sono riportate dallo stesso Testa – lo sportello Mongiove è chiuso, ritorni lunedì”.
L’impiegata non ha voluto sentire ragioni, nemmeno quando il protagonista della vicenda ha minacciato di recarsi alla locale Caserma dei Carabinieri per sporgere querela penale. Cosa che ha realmente fatto, anche perché nemmeno Poste Italiane, a cui si era direttamente rivolto, ha saputo “trovare” una soluzione.
Il maresciallo dei Carabinieri, però, prima di procedere, ha ritenuto opportuno chiamare l’ufficio di Marina, puntando ad una “soluzione amichevole”.
Evidentemente è riuscito nell’intento perché Pippo Testa è tornato in quell’ufficio ed ha potuto finalmente ritirare la raccomandata.
Lasciamo a ciascuno ogni commento, ammesso che si trovino le parole per “giustificare” o quantomeno dare una plausibile spiegazione a quanto accaduto.
Nicola Arrigo