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PATTI – Consiglieri di opposizione presentano interrogazione su paventata revoca finanziamento relativo progetto ”Valorizzazione turistica area archeologica di Tindari.”

PATTI – Consiglieri di opposizione presentano interrogazione su paventata revoca finanziamento relativo progetto ”Valorizzazione turistica area archeologica di Tindari.”
Maggio 17
16:31 2024

I consiglieri comunali del gruppo di opposizione “Andiamo avanti”, Mauro Aquino, Giorgio Cangemi, Tonina Costanzo e Maria Pollicita, hanno presentato un’interrogazione, con richiesta di risposta scritta, al sindaco Gianluca Bonignore, all’assessore ai lavori pubblici Salvatore Sidoti e al presidente del consiglio comunale Giacomo Prinzi , avente per oggetto la paventata revoca di un finanziamento di 1.700.332 euro del Dipartimento Regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, relativo al progetto di “Valorizzazione turistica dell’area archeologica di Tindari attraverso la riqualificazione degli spazi di accesso, di sosta e la sistemazione della sentieristica”.

Tale progetto prevede la riqualificazione del Parcheggio degli Ulivi, con la realizzazione dei servizi igienici, e lo spostamento dei box commerciali attualmente collocati lungo la via Monsignor Pullano, la realizzazione di un sentiero che da Villa Amato, lungo le mura ciclopiche, attraverso la Porta a Tenaglia giunge fino al Teatro Greco e la riqualificazione della ex scuola elementare e delle aree circostanti.

Nell’interrogazione si evidenzia che il comune “è dotato di altro progetto di livello esecutivo, complementare a questo e già inserito nella medesima linea di finanziamento, da finanziare e realizzare successivamente ed in dipendenza del completamento dell’intervento in parola, che prevede la riqualificazione della Piazza Quasimodo”, che “la realizzazione degli interventi cambierebbe notevolmente il volto di Tindari” e che “rappresentano una occasione unica ed imperdibile di miglioramento e diversificazione dell’offerta turistica del nostro territorio”.

L’interrogazione trae spunto dal fatto che “con nota prot. 9928 dell’1.3.2024, introitata al protocollo del Comune di Patti al n. 14945 del 4.3.2024, il citato Dipartimento, evidenziando che non era ancora pervenuta “nessuna documentazione relativa all’attivazione delle procedure di evidenza pubblica previste dalla normativa vigente, nel rispetto dei tempi indicati dal Disciplinare allora sottoscritto con questo Dipartimento per l’attuazione dell’operazione”, richiedeva di trasmettere, entro cinque giorni, la documentazione attestante l’avvio del progetto o l’eventuale rinuncia al finanziamento dello stesso, pena la revoca del contributo finanziario concesso”.

Secondo quanto scrivono gli interroganti, “non pare che la superiore nota sia stata riscontrata dal comune di Patti, cosicché appare reale il rischio che si concretizzi la minacciata revoca del finanziamento e che tale revoca comprometterebbe irrimediabilmente anche la possibilità di ottenere il finanziamento della riqualificazione di Piazza Quasimodo”.

Aquino, Cangemi, Costanzo e Pollicita, pertanto, interrogano il sindaco e l’assessore ai lavori pubblici per sapere “a che punto si trova l’iter di realizzazione dell’intervento e, in particolare, se sia già stato redatto ed approvato, tanto in linea tecnica che amministrativa, il relativo progetto esecutivo; se la nota del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana dell’1.3.2024 sia stata riscontrata dall’ente o, in caso di risposta negativa, per quale ragione; se è intendimento dell’amministrazione avviare immediatamente un’interlocuzione con il Dipartimento Regionale citato al fine di scongiurare la minacciata revoca del finanziamento; in che tempi si pensa di dare corso alle procedure di evidenza pubblica per l’affidamento e l’esecuzione dei lavori”.

Ci auguriamo – commenta Mauro Aquino – che l’amministrazione comunale, recuperando il tempo perduto fino ad oggi, riesca ad evitare l’annunciata revoca del finanziamento e a realizzare un progetto di fondamentale importanza per il territorio, per il quale tante energie sono state spese in passato. Noi manifestiamo la più ampia disponibilità a fare la nostra parte”.

Nicola Arrigo

 
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