PATTI – Concattedrale “Santi Martiri del XX secolo”. La solenne concelebrazione in suffragio di Papa Francesco


Nella Concattedrale “Santi Martiri del XX secolo”, il Vescovo monsignor Guglielmo Giombanco ha presieduto, presenti i parroci delle comunità di Patti e di qualche altro paese della diocesi, la comunità del Seminario, autorità civili e militari e tanti fedeli, la solenne concelebrazione in suffragio di Papa Francesco.
E’ stato un intenso momento di preghiera, nel ricordo del defunto Pontefice e di impegno a portare avanti la grandissima eredità che lascia alla Chiesa. “Papa Francesco – ha evidenziato il Vescovo nella sua omelia – ci ha insegnato a lasciarci sorprendere dallo Spirito del Risorto, per aprirci a nuovi cammini personali ed ecclesiali; non ha tenuto per sé la presenza del Signore che egli aveva cercato e trovato fin da giovane, ma lo ha annunciato e donato a tutti. Attraverso parole e gesti ha fatto vedere la presenza del Signore nella storia, ma sempre proteso all’incontro definitivo con il Signore Risorto, che da lunedì è diventato per lui realtà”.
“Papa Francesco – ha proseguito monsignor Giombanco – è stato testimone di speranza sin dagli inizi del suo ministero, in particolare verso i poveri, gli emarginati, i migranti, gli esclusi, di tutti coloro che attendevano conforto e sostegno nelle sofferenze della vita, ha fatto correre il Vangelo lungo le strade del mondo”. Il Vescovo si è poi soffermato su un’altra parola-chiave del pontificato di Papa Francesco: misericordia “che per lui non è una dimensione fra le altre, ma è il centro della vita cristiana; non ‘è cristianesimo sena misericordia, è l’aria da respirare. Siamo invitati a fare nostro questo criterio di misericordia, col quale cerchiamo di includere tutti nella nostra vita, accogliendoli ed amandoli, come Dio li ama”.
“Egli – ha rimarcato ancora il Vescovo – desiderava raggiungere anche i lontani, i non credenti, per dialogare, per confrontarsi e far conoscere la bellezza del messaggio cristiano. Da qui la sua insistenza alla missionarietà, ad essere Chiesa in uscita che, in ogni occasione e in ogni circostanza, annuncia la gioia del Vangelo”.
Monsignor Giombanco si è soffermato anche sull’impegno di Papa Francesco per la pace e la fratellanza tra i popoli e il suo “illuminato e profondo magistero”: “Ci ha fatto sentire che la Chiesa è una Madre piena di tenerezza e di amore, di dolcezza, di umiltà, pazienza; ce l’ha insegnato con i suoi gesti, i suoi atteggiamenti, le sue scelte personali, il suo modo di rapportarsi con il mondo. Con la sua semplicità e umiltà è rimasto sempre tra la gente, divenendo una cosa sola con il suo gregge, fino all’ultimo giorno della sua vita terrena”.
“Adesso – ha concluso il Vescovo – il nostro amato Papa Francesco è fra le braccia del Signore Risorto e da lassù contempla la Chiesa che ha amato e servito con generosità e amore; prega per noi e ci benedice e noi affidiamo la sua cara anima alla Madre di Dio che lo ha guidato ogni giorno e lo guiderà adesso alla gloria eterna del suo Figlio Gesù Cristo nostro Signore”.

Nicola Arrigo
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