PATTI – Cimiteri, servizio lampade votive. Gestire un servizio pubblico implica saper comunicare senza offendere.
Non ci siamo mai sentiti detentori assoluti della verità e siamo sempre stati “aperti” a qualsiasi chiarificazione e a qualsiasi dialogo. Ammesso che ciò avvenga tramite i canali istituzionali e con “ufficialità” e non servendosi di facebook, lasciandosi, tra l’altro, andare ad alcune “considerazioni” ….non tanto ortodosse.
Martedì, tramite facebook, è arrivata la “segnalazione” del titolare della ditta che attualmente gestisce il servizio di illuminazione votiva nei tre cimiteri cittadini che lamentava la non correttezza di un nostro articolo, pubblicato lo stesso giorno. Vogliamo subito precisare che la “comunicazione” non è stata tenuta in considerazione perché, abitualmente, specie se si tratta di un servizio pubblico, non ci si serve dei social, ma di una mail ufficiale. E’ inutile, quindi, rincarare poi la dose perché la “precisazione” non è stata pubblicata, lasciandosi andare ad affermazioni del tipo “segnalerò a chi di competenza” o “se posso darle un consiglio cambi mestiere”.
In simili incommentabili affermazioni c’è, però, involontariamente, un fondo di verità, perché proprio il titolare dovrà rivolgersi a chi di competenza, perché il nostro articolo ha preso spunto dalla determina n.336 del funzionario responsabile dell’Area Infrastrutture e Manutenzioni 2.4. Servizio: Manutenzioni – Acquedotti e Fognature, ingegnere Ermelinda Lenzo, pubblicata il 2 agosto scorso all’Albo Pop del comune di Patti, avente per oggetto “Determina a contrarre per l’affidamento in concessione del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria dell’illuminazione votiva presso i cimiteri comunali del centro e delle frazioni di Sorrentini e Scala – anni 2021-2023”. Nella stessa, in premessa, si specifica – riportiamo testualmente – che “attualmente il servizio lampade votive è sospeso per avvenuta scadenza contrattuale”.
Quindi, dove sta il nostro errore ?
Fermo restando che siamo sempre disponibili, ma nei canoni della civiltà e del dialogo e non dell’attacco, a qualsiasi precisazione, ma tramite i “canali” adeguati.
Nicola Arrigo
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