PATTI – Il cda dello “Sciacca-Baratta” ha approvato un programma di risanamento
Il consiglio di amministrazione del centro socioassistenziale per anziani “Sciacca Baratta” di Patti, presieduto da, ha approvato il programma di risanamento triennale, richiedendo all’assessorato regionale alla famiglia e alle politiche sociali l’autorizzazione ad utilizzare il 30% di quanto ricavato a seguito della vendita del terreno di proprietà dell’ente in contrada S. Antonio nel comune di Patti. Nel “corpo” del provvedimento, è specificato che l’opera pia ha una capacità recettiva di 18 posti letto per anziani di ambo i sessi ed è l’unica struttura pubblica con tipologia “casa di riposo” ricadente sul territorio del comune di Patti.
Con delibera del 24 Marzo 2014 è stato chiesto all’assessorato l’autorizzazione alla vendita del terreno di contrada S. Antonio del comune di Patti, utilizzando il ricavato della vendita per il ripiano della situazione debitoria dell’ente. L’assessorato, oltre a richiedere chiarimenti, ha risposto che sarebbe stato necessario un piano di risanamento biennale. Nel frattempo la casa di riposo si è trasferita da corso Matteotti all’Ipab “Santa Rosa” e sono aumentate le richieste di ospitalità nei nuovi locali, per cui si è ritenuto che, per migliorare il servizio e per poter accogliere altri ospiti, di richiedere al Santa Rosa ulteriori locali per arrivare complessivamente a 32 posti letto.
Con l’attuale situazione lo “Sciacca-Baratta” sarà in grado di fornire un sevizio di qualità superiore, rendendolo concorrenziale rispetto alle strutture di assistenza pubbliche e private esistenti nel territorio e in condizione di aumentare la retta di ricovero. Di seguito si realizzerà un’economia derivante dall’assenza del canone di locazione sia per la sede istituzionale sia degli uffici, che ammontava a 38 mila euro annui, garantendo il mantenimento degli attuali posti di lavoro anche in presenza di aumento di posti letto, senza compromettere il rapporto operatore utente.
La convenzione tipo per la gestione dei servizi socio assistenziali prevede una retta di ricovero che è all’incirca di 30 euro per le stanze con due posti letto e 33 euro per le singole.
Visto che la legge consente alle Ipab di reimpiegare i proventi derivanti dalla alienazione dei beni patrimoniali e che l’impiego di tali proventi vada disciplinato con un programma di risanamento e sviluppo finalizzato al potenziamento dei servizi socio assistenziali dell’ente, alla luce di tutto ciò, l’ente ( dopo che nell’anno 2013 si è avuto un disavanzo di 182.135,63 euro) potrà realizzare un utile di 206.499,37 euro, ottenuto dalla differenza tra maggiori ricavi e il disavanzo determinato da un avanzo di amministrazione. Nel giro di pochi anni, salvo imprevisti, si potrà azzerare il disavanzo attuale nel giro di pochi anni, ridimensionando le numerose mensilità vantate dai lavoratori.
Con queste premesse è stato approvato il piano triennale di risanamento.
Redazione