PATTI – Caro sindaco Aquino, non c’è differenza tra ”attentato” e ”attentato” (Editoriale di Massimo Natoli)
Giusto evidenziare il danno che si è concretizzato alla fontanella dell’acqua nella piazzetta del “braccio” della stazione, nel parcheggio di via Fratelli Cervi. Giusto sottolineare come non si abbia – non si è mai avuta – la cultura di rispettare le cose di tutti.
Si pensa probabilmente che, proprio perchè di tutti, si possa fare e disfare a proprio piacimento.
Bene ha fatto il sindaco, Mauro Aquino, dunque, a segnalare l’”attentato” al bene pubblico…
”Un atto ignobile che condanno fortemente. Simili atti denotano una bassezza mentale e comportamentale indegna di un paese che si definisce civile, specie quando, a farne le spese, siano anche e soprattutto, come in questo caso, le molte persone che, giornalmente, usufruiscono del servizio. Annuncio che sarà installato il sistema di viodeosorveglianza, anche se è sconcertante prendere atto che è necessario militarizzare il territorio per evitare atti di questa natura. Sono certo che una Città civile ed evoluta come Patti saprà trovare in sé stessa le energie e la capacità di individuare ed isolare pochi incivili che arrecano danno all’intera comunità e mettono in cattiva luce la Città stessa.”
Io sottoscrivo in pieno quanto scritto dal sindaco. Ma ora veniamo a noi. Non perchè non si vede, non perchè riguarda la zona vecchia della città, non perchè parliamo di un’area dimenticata – l’indiscriminato “deposito” di materiale sterroso nel vicolo Vizzolo, a pochi passi dalla chiesa di Santa Fibruniedda – non sia stato anch’esso un “attentato”.
L’avevo segnalato alcuni giorni fa, ma era li da tempo. E’ sempre li, in bella evidenza, in una delle location più suggestive della città. E qui come la mettiamo? Qui non è lo stesso? Qui non si interviene? Qui non si devono mettere le telecamere di videosorveglianza? Certo, qui non c’è un danno di tipo strettamente economico….il ripristino della funzionalità della fontanella; ma c’è – è peggio – un danno all’immagine della città, alla sua storia, ai pochi che vivono qui rispetto ai molti, certo, che godono dell’acqua pubblica; qui, sotto quest’arco, c’è un incoraggiamento a fare i cavoli propri, tanto nessuno interviene. Perchè chi vede qui? Chi passa da qui?
Il controllo del territorio deve essere effettuato a Patti Marina, a Patti centro e anche qui, dove un tempo ci avevano raccontato di aver presentato un progetto fantasmagorico e tutto si è sciolto alla neve di un’elezione comunale di molti anni fa. Non l’ultima, per intenderci.
Nonostante questa amministrazione abbia dato segnali di “vecchiaia” – il riferimento non è all’età della giunta, notevolmente abbassata – potrebbe essere sostenuta, se desse segnali incoraggianti in questo senso. Ci vuole coraggio. Un assessore, alcuni anni fa, lo ha avuto. Aveva iniziato. Ma poi tutto è “rientrato”. L’assessore era Pasquale Nastasi.
Allora vorrei segnalarle altri “attentati”: oltre quello di vicolo Vizzolo, che è poco sopra il palazzo comunale, c’è l’area di via Garibaldi che “sfocia” su via Nicolò Gatto Ceraolo, quella successiva, poco sotto il vecchio ospedale, poi la “giungla” di via dei Greci con strade e canali scassati, l’area interna del quartiere San Michele, il vecchio immobile della Madonna Porta, il “comparto” immobiliare sotto il comune, vicino alla “casa” di Garibaldi.
Ci saranno altri luoghi privati degradati, a ridosso di strade e aree pubbliche, certo. Faccia lei.
Massimo Natoli
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