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PATTI – Canile di contrada Mulinello. Dopo il servizio di ”Striscia la Notizia” Enrico Rizzi contesta Aquino

PATTI – Canile di contrada Mulinello. Dopo il servizio di ”Striscia la Notizia” Enrico Rizzi contesta Aquino
Ottobre 10
10:05 2016

Dopo che “Striscia la notizia” si è interessata al canile di contrada Mulinello con un’intervista al sindaco Mauro Aquino, ecco la dura presa di posizione di Enrico Rizzi, presidente nazionale del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali onlus, che ha inviato una nota allo stesso primo cittadino, al Prefetto di Messina, al Comandante la Polizia Municipale di Patti e a Edoardo Stoppa di “Striscia”.

“Ho denunciato personalmente ai Carabinieri di Patti il 9 settembre 2015 – esordisce – le condizioni di maltrattamento degli animali detenuti all’interno del canile, avendolo visitato personalmente (situazione tra l’altro come mi è allora stato riferito dagli stessi Carabinieri che si protraeva già da almeno 3 anni) e chiedendo alla competente Procura della Repubblica di Patti di perseguire penalmente i responsabili dei reati puniti dalla Legge 189/04”.

“Non mi sorprendo – prosegue – che la situazione a distanza di un altro anno sia rimasta identica visto che la signora che gestisce la struttura lamentava e continua a lamentare tuttora una totale latitanza del comune. D’altronde lei, sindaco, ritiene “normale” far vivere dei cani chiusi dentro i trasportini, legati agli alberi con corde di circa 70 centimetri, oppure chiusi al buio all’interno di stanze ricoperte da feci ed urine e quindi in condizioni igienico-sanitarie terrificanti come quelle da me denunciate e riprese anche dalle telecamere di Striscia la Notizia. Forse non sa o dimentica che queste condizioni di detenzione sono comportamenti puniti penalmente dal nostro ordinamento giuridico”.

Rizzi contesta anche le dichiarazioni di Aquino “Siamo al lavoro per risolvere il problema”, “perché – sottolinea – la situazione va avanti da anni e nulla è stato mai fatto. Troppo comodo fare appello alle associazioni animaliste e scaricare sui volontari quello che è un suo preciso dovere istituzionale, in quanto massima autorità sanitaria locale e responsabile del benessere degli animali sul proprio territorio.

Proprio ciò impone al sindaco di intervenire a fronte di situazione di degrado socio-sanitario; in caso contrario, si configura l’omissione d’atti d’ufficio”. “Lei ha, quindi, l’obbligo – conclude Rizzi, riservandosi altre segnalazioni alla Procura della Repubblica per la continua condotta omissiva, – di intervenire immediatamente per porre fine a questa vergogna. Faccia quello per cui i cittadini l’hanno eletta, pagandole mensilmente lo stipendio. Faccia il suo dovere”.

 

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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