Patti24

Una volta si diceva “Si un sautafossa” ! Chi lo fosse realmente, a Patti potrebbe benissimo competere per il…titolo mondiale.

Quotidianamente, specie dopo un acquazzone più consistente, sull’asfalto si “aprono” delle buche che, talvolta, si trasformano in vere e proprie voragini.

Non c’è praticamente arteria cittadina che non sia interessata da tale “fenomeno”, segno evidente o della vetustà del manto stradale o di come i lavori non siano stati eseguiti in modo impeccabile.

Purtroppo, però, il rattoppo è sistematicamente peggiore dello strappo ! Negli ultimi giorni si sono visti spesso, in giro, operai del comune intenti a “coprire” (non si può certo dire a sistemare) le buche, mettendovi sopra un po’ di catrame, “assestandolo” – si fa per dire – con due “colpi” di pala.

Sicuramente, il nostro non è il linguaggio più aulico per spiegare lo stato delle cose, ma crediamo sia l’unico per riferire, quasi iconicamente, quanto accade.

Qual è il risultato ? Dopo pochi giorni (sforzandosi di essere ottimisti) l’asfalto è già saltato e la buca – peraltro ancora più larga e profonda – torna a fare bella mostra di sé.

Così le strade cittadine – l’imbocco della Via XX Settembre, la curva all’altezza di quella che era la Farmacia Barbera, la via Giovanni XXIII, solo per citarne alcune – si “confermano” adatte per un Camel Trophy o per la Parigi Dakar, con buona pace principalmente per gli ammortizzatori dei mezzi e con seri rischi per chi si muove con lo scooter.

Non sarebbe forse il caso di studiare un intervento definitivo, che risolva alla radice il problema, invece di proseguire con la tecnica del “rupizzamento” ?

Nicola Arrigo