PATTI – Basilica Santuario di Tindari. Il vescovo mons. Giombanco ha presieduto la Messa Crismale
Il vescovo monsignor Guglielmo Giombanco ha presieduto, nella Basilica Santuario di Tindari, la Messa Crismale, durante la quale i sacerdoti hanno rinnovato le promesse e sono stati benedetti gli oli ( dei catecumeni, degli infermi e crisma) che nel corso dell’anno serviranno nelle parrocchie per amministrare i sacramenti.
Ha concelebrato anche monsignor Carmelo Ferraro, vescovo emerito della diocesi di Agrigento e dal 1978 al 1988 vescovo di Patti ed è stato unito in intima comunione monsignor Ignazio Zambito, vescovo emerito della diocesi, che ha guidato dal 1989 al 2017.
Anche quest’anno una parte dell’olio è stato donato dalla Polizia di Stato insieme all’associazione “Quarto Savona”, olio ricavato dagli ulivi che crescono nel giardino sorto nel luogo della strage di Capaci. “Quest’olio – ha sottolineato monsignor Giombanco nella sua omelia – è segno di redenzione e di speranza cristiana, germinata in un terreno bagnato dal sangue”.rimarcando il significato profondo dell’essere sacerdoti e dell’attualità del proprio ministero, il vescovo ha evidenziato: “!La gente spesso ritiene noi presbiteri persone del passato, che oggi abbiamo poco da dire; invece noi siamo il presente e il futuro che avanza perché non annunciamo noi stessi ma Colui che è sempre attuale, non annunciamo parole nostre, ma una Parola di verità e di vita di cui il mondo odierno ha bisogno. Gli uomini e le donne di oggi hanno un crescente bisogno , anche se spesso indistinto, di incontrare Cristo e ascoltare la sua parola”. “Dobbiamo guardarci intorno – ha proseguito monsignor Giombanco – e chiederci: come possiamo oggi testimoniare la bellezza della chiamata che ha coinvolto la nostra vita ? Come possiamo comprendere la ricerca di infinito che c’è nel cuore dell’uomo ? la risposta è: la fede nel Signore Gesù. Senza di Lui possiamo fare poco o nulla”. “Tutti ha detto ancora – presbiteri, consacrati, laici siamo corresponsabili nell’annuncio del Vangelo. Il cammino sinodale che stiamo vivendo è un tempo fecondo di grazia che ci aiuta a riscoprire la bellezza di essere popolo di Dio in cammino, desideroso di crescere nell’appartenenza alla Chiesa nello stile della corresponsabilità ecclesiale, pe4rchè tutti chiamati e inviati”.
Prima dell’offertorio i rappresentanti delle comunità parrocchiali hanno consegnato le offerte raccolte per sostenere un’opera di carità che la Chiesa diocesana intende realizzare: un Centro di Formazione per giovani ad Haiti.
Nicola Arrigo
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