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PATTI – Attimi di commozione per il “ritorno” dopo 50 anni delle reliquie della patrona e concittadina Febronia

PATTI – Attimi di commozione per il “ritorno” dopo 50 anni delle reliquie della patrona e concittadina Febronia
Luglio 28
17:17 2018

Sono stati tantissimi i pattesi che non hanno voluto mancare ad un appuntamento “storico”, intriso di forte devozione: il “ritorno” a Patti, dopo 50 anni, da Minori, delle reliquie della patrona e concittadina Febronia.

Attimi di commozione, attimi in cui, specie per i più anziani, si è aperto lo scrigno dei ricordi, attimi in cui ripensare a tanti pattesi che hanno vissuto a pieno la propria devozione alla vergine e martire e che non ci sono più, che con la loro testimonianza l’hanno trasmessa alle generazioni future.

Folta anche la delegazione di fedeli provenienti da Minori, con in testa il sindaco Andrea Reale e il parroco don Ennio Paolillo. Tutti accomunati dalla profonda devozione, tutti desiderosi di condividere un’esperienza indimenticabile nel nome di Santa Febronia.

Le reliquie sono state accolte in Piazza Marconi, gremita come non mai, a conferma che i pattesi hanno bisogno di vivere momenti come questo per “svegliarsi” un po’ dal torpore spirituale, con l’auspicio, ovviamente, che tutto non si fermi al semplice evento ed al “sentimento” di un attimo, ma funga da sprone per una fede vissuta sempre con l’ardore di Santa Febronia.

In piazza Marconi ci sono stati i saluti dei due sindaci, Mauro Aquino (che ha sottolineato il “ritorno a casa” della patrona, ha avuto un pensiero per “chi vive situazioni di difficoltà, come, ad esempio, la perdita del lavoro”, e auspicato che “come comunità pattese si percorra la strada della solidarietà”) ed Andrea Reale che ha rimarcato l’importanza, in nome della santa, dei rapporti tra le due comunità, pattese e minorese.

Quindi, dopo una breve preghiera guidata dal vescovo monsignor Guglielmo Giombanco, le reliquie sono state portate processionalmente in Cattedrale, con delle soste, durante le quali sono stati intonati gli inni “Diva Trofima”, “Su venite” (composto proprio 50 anni in occasione dell’arrivo a Patti delle reliquie) e “O Trofima Febronia”, composto per l’occasione da Daniele Greco. Soprattutto la comunità di Minori ha proposto il “proprio” inno dedicato alla vergine e martire. In Cattedrale, nel tripudio generale, il vescovo monsignor Giombanco ha invitato i fedeli a vivere le virtù di Santa Febronia “fedeltà, coerenza, sacrificio, pienamente consapevoli della propria dignità, per evitare che la vita scada nella mediocrità”.

Stamattina, sempre in Cattedrale, don Bettino Mancuso, direttore della Pastorale della Salute della diocesi di Patti, ha presieduto la celebrazione eucaristica per gli ammalati e gli anziani, durante la quale il vescovo ha porto il proprio saluto, evidenziando che “la malattia, senza Dio, appesantisce e diventa incomprensibile, con Dio è fruttuosa”.

Oggi, alle 17,30, in Piazza Scaffidi, sarà “ufficializzato” il gemellaggio fra i comuni di Patti e Minori. In piazza sarà portata l’effigie di Santa FEbronia custodita nella chiesetta di Polline, dove, alla fine ci si recherà, per la scopertura di una lapide commemorativa.

Alle 19,30, in Cattedrale, solenne canto del vespro, presieduto da monsignor Orazio Soricelli, arcivescovo di Amalfi, alla presenza del vescovo di Patti monsignor Guglielmo Giombanco. Alle 22, in Piazza Marconi, avanspettacolo di Mat Pascale e Walking Blues, cui seguiranno lo spettacolo musicale dei “Malarazza” e il cabaret di Massimo Spata.

Domani 29, alle 18,30, in Cattedrale, solenne pontificale presieduto da monsignor Soricelli, cui seguirà la processione dell’effigie di Santa Febronia e delle reliquie per le vie cittadine.

Alle 23, in Piazza Marconi, concerto della cover dei Pooh “Pensiero band” e all’1 i giochi pirotecnici.

Infine, lunedì, alle 9,30, in Cattedrale, sarà celebrata la messa di ringraziamento; alla fine ci sarà il “saluto” alle reliquie che rientreranno a Minori.

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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