PATTI – Aretè: ”L’ospedale Barone Romeo continua ad essere depotenziato …”
Ancora una volta “Aretè”, il comitato per la tutela dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti, “alza la voce” in merito alla disastrosa situazione in cui versa il nosocomio, oggetto di un costante depauperamento che inficia, in modo determinante, la sua funzionalità ed efficienza.
In una nota a firma del presidente, Carmelina Lipari, inviata al Commissario Straordinario dell’Asp di Messina, al Direttore Sanitario della stessa Azienda e a quello del “Barone Romeo”, si evidenzia che “l’ospedale continua ad essere depotenziato nel silenzio assoluto di tutti gli organi e dei dirigenti preposti alla salvaguardia e al mantenimento dello stesso.”
“Continuiamo a registrare carenze di personale medico ed infermieristico – è scritto nella nota – con la conseguenza che le liste di attesa sono improponibili, i reparti si stanno indebolendo, attendiamo Primari di Ortopedia e Radiologia ormai da anni, l’Emodinamica, un servizio “salva-vita”, resta chiuso durante le ore notturne, il Pronto Soccorso dispone spesso di un solo medico di turno e i pazienti attendono ore interminabili, per poi sentirsi dire che devono andare in altri presidi per la mancanza dello specifico reparto o di posti letto, La Risonanza Magnetica funziona SOLO due volte alla settimana, esclusivamente per cervicale e lombare (bambini trasferiti in altre strutture per una risonanza all’encefalo) alcuni reparti sono ospitati nei “corridoi”, accorpamenti di reparti per carenza di personale”.
“Aretè” rimarca che “i disagi che, giornalmente, subiscono i pazienti e tutto il personale sanitario sono inenarrabili. Solo chi lavora dentro l’ospedale conosce i sacrifici che giornalmente si vede costretto a fare, per colmare una mancata organizzazione e una scarsa qualità dirigenziale”.
“Io sono ignorante in materia, ma voi? – chiede Carmelina Lipari – Perché non ci date spiegazioni, soluzioni e rassicurazioni vere, non a parole o giustificandovi col ritornello che tutta Italia ha questi problemi? “
“Meritiamo tutti, cittadini, medici, infermieri e personale sanitario – conclude la nota – rispetto e considerazione”.
Nicola Arrigo
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