PATTI – “Aprirono i loro scrigni”. Iniziativa del Servizio di Pastorale Familiare della diocesi.
Farsi concretamente prossimo e dono all’altro, nella fattispecie alle famiglie che attraversano momenti di grande difficoltà.
E’ l’intento primario del Servizio di Pastorale Familiare della diocesi di Patti, che per il 6 gennaio 2024, solennità dell’Epifania del Signore, propone l’iniziativa, rivolta a tutte le comunità parrocchiali, “Aprirono i loro scrigni”.
“Come i magi offrirono i loro doni al Bambino Gesù – spiega l’equipe – , anche noi vogliamo “aprire i nostri scrigni” per le famiglie meno abbienti delle nostre parrocchie. ”
Uno scrigno è il “luogo” in cui abbiamo le cose più preziose, dove custodiamo un segreto, un posto da cui possiamo tirare fuori qualcosa di grande”. L’iniziativa del 6 gennaio, quindi, sarà incentrata proprio sul senso del dono.
Per questo si propone alle famiglie “di buona volontà” di tutte le comunità parrocchiali della diocesi pattese di preparare un pasto caldo – lasagne, pasta al forno, cotolette, arrosto, tanto per fare un esempio – che poi, tramite la Caritas parrocchiale, sarà distribuito alle famiglie bisognose proprio per il pranzo dell’Epifania.
A ciò si potrebbero aggiungere dolci fatti in casa, panettoni, pandori. In definitiva, quindi, famiglie che preparano per le famiglie !
“Un gesto semplice – rimarca ancora l’equipe – che permetterà ai “donanti” e ai “riceventi”, in una reciprocità d’amore, di gustare il senso vero della festa, attraverso la prossimità concreta”.
Per rendere concreta l’iniziativa si propone intanto di lanciarla in questo periodo di preparazione al Natale e nei giorni successivi; quindi, un gruppo parrocchiale prende e coordina le adesioni, mentre i giovani predispongono con creatività i pacchi “dono” dentro i quali si sistemerà il cibo.
La mattina del 6 gennaio in parrocchia saranno portate le pietanze preparate, si impacchetteranno e si distribuiranno con discrezione alle famiglie bisognose.
L’auspicio, ovviamente, è che tante famiglie “rispondano”, di concerto con la propria parrocchia per creare una rete di solidarietà in tutta la diocesi che permetta di “gustare” – è proprio il caso di dire – il senso della festa a chi, diversamente, non potrebbe “gustarlo”.
Nicola Arrigo
Patti24
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