PATTI – Amministrative. E se l’astensionismo dovesse risultare l’alternativa a chi non si sente rappresentato da nessun candidato ?
Non sono solo i social ad infiammare la campagna elettorale in vista delle amministrative del 10 e 11 ottobre. Restano, sicuramente, il canale privilegiato, ma non sono l’unico, visto che, addirittura, è iniziato, ad opera di parecchi candidati, una sorta di “porta a porta” per ….andare a chiedere il voto fino a casa. Non più, quindi, il solito volantinaggio che riempiva (e riempirà) le cassette della posta, ma proprio l’incontro “de visu” con l’elettore (auspichiamo indossando la mascherina), nella speranza di potere essere convincenti. Poi se nella stessa famiglia ne “becchi” due, tre o ancora di più, tutto di guadagnato !
“Se vengo fino a casa tua – è il messaggio che quasi quasi si vorrebbe far passare – è perché mi interesso a te”. senza specificare, però, mi interesso a te fino all’11 ottobre, poi…della serie: finita la festa, gabbatu lu santu !
Anche questo escamotage, comunque, tende a caratterizzare la campagna elettorale; già ne abbiamo viste e sentite tante e chissà da qui all’11 ottobre a quante altre “scenette” assisteremo. C’è chi va subito al sodo e “chiede” immediatamente, senza tanti…giri, il voto; c’è chi parte dalle guerre puniche prima di giungere al dunque, c’è chi è portavoce del candidato, c’è chi, quasi di nascosto, ti mette il “santino” in mano. C’è chi è più raffinato e ti spiega pure come si dovrà votare, senza tralasciare di indurti, quasi quasi, al voto disgiunto, basta che “ti ricordi” di quel candidato sindaco.
Insomma, tutti si sentono impegnati, genitori, nonni, zii, cugini, (più largo è il parentado più territorio riesci a coprire) a propagandare il proprio “candidato”, anzi, i due candidati, un uomo e una donna, visto che – pure questa è una novità – si “viaggia a coppia”.
Mentre i cinque candidati a sindaco hanno depositato i propri programmi (su cui, magari, ci soffermeremo – sempre se ne varrà la pena – in prossimi articoli), sembra crescere in città il partito, che ha per protagonisti parecchi cittadini non in lista, del “Voterò il meno peggio”, con qualche “variante” (anche se, forse, stante la contingenza, non è la parola più consona e propizia) del “Voterò chi secondo me può fare meno danno”, “Nessuno dei cinque candidati mi rappresenta”.
Abbiamo fatto una sintesi, ma parecchi commenti, anche molto coloriti, restano ugualmente degni di nota e fanno trasparire l’ormai noto distacco della “gente” con l’attività politico-amministrativa.
E’ vero che c’è chi è nato scontento e resterà perennemente tale, è vero che c’è chi, magari, ha dei preconcetti ad personam, è vero che c’è molta “ignoranza” (tanti non hanno nemmeno idea di come si debba esprimere la preferenza), ma è altrettanto indubitabile che si colgono chiaramente dei segni di disinteresse e quasi di rassegnazione, visto che risuona, molto spesso, l’arcinoto ritornello “Tanto non cambierà nulla”.
Chissà come tali cittadini esprimeranno il proprio disappunto e il proprio disamore. Diserteranno, forse, le urne ? L’astensionismo, a giudizio di tanti, potrebbe essere un segnale forte di protesta da parte di chi non si sente rappresentato, per cui, un domani, il sindaco eletto (perché è ovvio che un sindaco sarà eletto) dovrebbe non riempirsi la bocca della fatidica frase: “Sono il sindaco di tutti”. Ma questi sono “problemi” (fossero solo questi) che, eventualmente, affioreranno in seguito, quando l’esito delle urne “parlerà” con chiarezza. Senza dimenticare che il voto è un diritto, ma è libero !
Intanto, stando a voci di corridoio, il primo traguardo sarebbe che le varie coalizioni – alcune “miracolose” – costituitesi in vista delle elezioni, arrivassero compatte all’appuntamento del 10 e 11 ottobre, perché, stando a numerosi rumors, pare che non manchino mugugni e malumori. Certo, gli assessorati a disposizione, ad esempio, sono solo cinque, per cui non sarà facile “accontentare” tutte le forze sostenitrici di una candidato, specie nelle coalizioni dove c’è stata maggiore confluenza.
Solo voci….ma abbastanza ricorrenti… e…”Vox populi, vox dei” !
Nicola Arrigo
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