PATTI – Amministrative a base di “minestra riscaldata”, con aggiunta di abbondante coerenza.
Les jeux sont faits….alla roulette per le elezioni amministrative del 10 e 11 ottobre prossimi che daranno alla città un “nuovo” sindaco (dopo 10 anni di amministrazione Aquino) e un nuovo consiglio comunale.
A guardare, però, le liste (5 candidati a primo cittadino e 80 per i 16 seggi del consiglio comunale) e a leggere i nomi di alcuni assessori designati non si nota poi così tanto tutta sta novità. In parecchi casi, infatti, si tratta di “minestra riscaldata”, del classico esempio di chi, uscito…dalla porta, proverà a non perdere la poltrona rientrando….dalla finestra.
Dopo il ritiro di Giuseppe Raneri, sono rimasti in cinque a contendersi lo scranno più alto di Palazzo dell’Aquila: Gianluca Bonsignore, Anna Sidoti, Enzo Natoli, Giorgio Cangemi e Fabrizio Trifilò.
Indubbiamente sarà una campagna elettorale serrata, perché le “poltrone” potrebbero essere assegnate sul filo del rasoio. Ricordiamo che a Patti non è previsto ballottaggio e che 10 seggi andranno alla lista che sostiene il sindaco che sarà eletto e 6 all’opposizione – la seconda lista più votata – (uno a colui che era candidato sindaco). Si voterà il 10 ottobre dalle 7 alle 22 e l’11 dalle 7 alle 15.
Ci asteniamo da qualsivoglia giudizio positivo o negativo che sia sui candidati, lo lasciamo a chi, in queste giornate, “riempie” le sedie dei bar del centro o le panchine delle piazze o il lungomare di Marina. Ci limitiamo solo ad evidenziare una di quelle che ,a nostro avviso, è stata e sarà sempre la parola-chiave e che, purtroppo, pure a Patti (del resto succede a livello nazionale…) sembra passata di moda: coerenza.
Coerenza: costanza logica o affettiva nel pensiero e nelle azioni. Lasciamo questo termine a ciascuno dei candidati, sia quelli “veramente” nuovi, ma forse già invecchiati nei meandri dei giochi di corridoio, sia quelli che si ripropongono, sia quelli “riesumati”. Per governare una città un buon esame di coscienza, di tanto in tanto, è salutare; per governare bene una città bisogna essere convinti e forti delle proprie idee e non “saltare” a destra e a manca; per governare bene una città bisogna essere lungimiranti, ma non solo per conservare la poltrona, ma perché si vuole davvero il bene della comunità. Già, la comunità, quella sulla bocca di tutti ma anche quella che, troppo spesso, deve lasciare spazio ai particolarismi, agli “orticelli”, al “do ut des”.
A tutti i candidati, sia a sindaco che al consiglio comunale, l’augurio che sia una campagna elettorale costruttiva e non denigratoria, in cui si sia propositivi e non distruttivi dell’operato altrui, in cui non si “attacchi” il solito “disco” di promesse che, probabilmente, si sa già in partenza non si potranno mantenere, in cui l’altro sia visto come “avversario” e non come “nemico”. Le premesse degli ultimi giorni “dicono” che non sarà facile, molti cittadini sembrano vivere con distacco questi momenti, convinti – è un ritornello che si sente spesso – che “tanto non cambierà nulla”. Sta a chi è in competizione e ancora di più starà a chi verrà eletto dimostrare il contrario !
Nicola Arrigo
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