PATTI – Al teatro antico con “Nigra sum” monsignor Marco Frisina omaggia la Vergine del Tindari.
La musica sacra chiuderà sabato, alle 20, nello scenario del teatro antico “Tindari Festival” , con “Nigra sum”, oratorio con cui monsignor Marco Frisina omaggia la Vergine del Tindari.
Si tratta , appunto, di un oratorio per voce recitante, su drammaturgia di Daniela Cori, per voci soliste, accompagnate dal Coro Lirico Siciliano, diretto dal maestro Francesco Costa.
Monsignor Frisina sarà nella doppia veste di compositore e di direttore d’orchestra.
L’oratorio proporrà le tappe principali della vita della Madonna (Annunciazione, Visitazione, Natale, ai piedi della croce, Pentecoste e Assunzione).
Come evidenziato da Alberto Maria Munafò, presidente del Coro Lirico Siciliano, “saranno proposti anche, in un alternarsi di gregoriano e polifonico, “O Santissima”, melodia propria della Sicilia, e il Te Deum laudamus”.
Come sottolinea il vescovo della diocesi di Patti, monsignor Guglielmo Giombanco, “sarà un evento significativo non solo per Patti, ma per tutta la comunità diocesana. La Madonna di Tindari è Madre di tutta la Chiesa diocesana e il Santuario è luogo di incontro per tutti”.
“Monsignor Frisina – aggiunge il vescovo – coniuga stile, genialità, fede, creatività, passione evangelica, sapendo trasformare la Parola di Dio in preghiera attraverso il canto. Quello di sabato sarà, quindi, un evento culturale ma anche di approfondimento della fede cristiana”.
“Il canto sacro – conclude monsignor Giombanco – si trasforma in vita vissuta; questo lo scopo degli oratori di Frisina. L’evento di sabato sarà il coronamento dei festeggiamenti in onore della Madonna di Tindari, come se si prolungasse il desiderio di venerare e pregare la Madre”.
Esprimendo la propria soddisfazione per il successo riscosso da “Tindari Festival”, il sindaco Mauro Aquino parla di “connubio coraggioso e straordinario fra teatro greco e musica sacra, grazie ad un autore conosciutissimo come Frisina che, appunto, proporrà un concerto in onore della Madonna propria a….casa sua”.
Nicola Arrigo
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