PATTI – A Tindari Mannarino fa vibrare le Corde del pubblico
“Quello che cercherò di fare sarà soprattutto far risuonare le CORDE profonde degli spettatori, attraverso quei suoni organici e vivi che escono fuori dalle vibrazioni dei legni e di chi li suona. Uno strumento biologico, come una chitarra, un tamburo o un violino, somiglia molto a un corpo umano, teme il freddo e il caldo, parla piano e urla forte, sa cantare a piena voce e sa anche sussurrare. Questi pezzi di legno, pelle, corde si incastrano bene con gli esseri umani e sono strumenti in grado di tradurre meglio di altri l’anima in suono”. Erano state queste le parole di Alessandro Mannarino all’esordio del suo nuovo tour Corde 2015, partito da Frosinone il 4 luglio scorso. E il cantautore romano non si è affatto smentito: ieri sera a Tindari una vera standing ovation per il nuovo, accattivante e coinvolgente progetto “Corde”, nato nel 2013 e che aveva incantato il pubblico con una serie di sold out.
Lo spettacolo, totalmente rinnovato rispetto a due anni fa, consegna alle corde il compito di dare nuova forma ed un nuovo vestito ai brani più amati del suo repertorio, con qualche innesto di alcuni pezzi del suo ultimo album “Al Monte” ad impreziosire le atmosfere oniriche e misteriose delle nuove canzoni quanto mai predisposte alla dimensione teatrale.
L’ultimo dei Cantastorie continua dunque a percorrere una lunga scia di consensi da parte di pubblico e critica iniziata nel 2009 con Bar della Rabbia che, ad oggi, non ha conosciuto stop lungo il suo percorso, mettendo nel cassetto tre album studio, una raccolta, numerosi concerti sold out e un paio di cammeo al cinema e in televisione.
Con lui ieri sera sul palco del teatro di Tindari: Tony Canto (già produttore artistico del cantautore) e Alessandro Chimienti alle chitarre; Nicolò Pagani al contrabbasso; Francesco Arcuri a violoncello, sega sonora, percussioni e parte elettronica; Lavinia Mancusi a violino, tamburo battente e voce femminile. Gli strumenti a corde si sono appoggiati, come di consueto, sulle ritmiche del percussionista polistrumentista Daniele Leucci.
Dalle atmosfere mediterranee alle contaminazioni balcaniche e arabe, l’esibizione di Mannarino ha incantato il pubblico di Tindari alternando i grandi successi alle più recenti produzioni. In scaletta parecchi brani tratti dagli album “Bar della rabbia” e “Supersantos” (Osso di seppia, Le cose perdute, Rumba magica, L’amore Nero, Maddalena, Quando l’amore se ne va, Serenata Lacrimosa, Tevere Grand Hotel, Fatte Bacià), alternati ai pezzi contenuti nel nuovo “Al Monte” (Deija, Scendi giù, Malamor, La gente, Le stelle, Signorina). Immancabili, infine, i tormentoni del suo repertorio: Me so ‘mbriacato, Il bar della rabbia, Scetate vajo’, Marilù e Statte zitta.
A sorpresa anche un’incursione sul palco dell’amico Fausto Mesolella (ex Avion Travel) che ha interpretato in musica la poesia “Tulipani” di Stefano Benni tratta dal suo album “Canto Stefano – Fausto Mesolella canta Stefano Benni” (spettacolo questa sera alle 21 alla Villa Romana di Patti Marina). Particolarmente apprezzato dal pubblico anche l’omaggio alla Sicilia da parte della bravissima Lavinia Mancusi che ha magistralmente interpretato “Cu ti lu dissi” di Rosa Ballistreri.
Redazione