PATTI – 50 giovani “Per mille strade. Pellegrinaggio dei giovani sulle orme dei santi diocesani”
Sulle orme dei santi diocesani, per seguirne l’esempio luminoso di fede, a volte eroica.
Sulle orme dei santi diocesani per capire che tutti siamo chiamati alla santità, affinchè “la vita non sia – come dice Papa Francesco – mediocre, annacquata, inconsistente”.
Una cinquantina di giovani della diocesi di Patti hanno vissuto stamattina una forte esperienza di “cammino”, preghiera, riflessione, condivisione con “Per mille strade.
Pellegrinaggio dei giovani sulle orme dei santi diocesani”. Un evento per molti propedeutico all’incontro di Roma con Papa Francesco di sabato e domenica, in preparazione al Sinodo su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” del prossimo ottobre.
Anche in questo caso saranno una cinquantina i giovani che, guidati da don Giuseppe Di Martino, direttore del Servizio di Pastorale Giovanile, partiranno domani mattina alla volta della capitale, per vivere un’altra forte esperienza di Chiesa in cammino, che si riunisce attorno al Pastore per significare che anche oggi è possibile essere santi. “Perché – come ha evidenziato don Enzo Smriglio nel momento iniziale del pellegrinaggio di oggi, vissuto in Cattedrale, – quando si parla di santità sembra ci si riferisca a qualcosa che sa di naftalina, a qualcosa del passato. No. La santità è di sempre, perché Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre”.
I giovani hanno avuto modo di riflettere sui santi della diocesi di Patti: Santa Febronia, patrona e concittadina di Patti, martire dell’inizio del IV° secolo; San Pietro Tommaso, vescovo di Patti dal 1\354 al 1359, impegnato per la difesa dei diritti della Chiesa; San Cono da Naso, eremita, che liberò appunto Naso da un morbo contagioso; San Benedetto il Moro, prima eremita e poi frate minore; San Nicolò Politi, che visse per oltre trent’anni i preghiera e penitenza; San Lorenzo da Frazzanò, la cui vita fu ricca di opere apostoliche e prodigi. Le riflessioni sono state proposte da don Enzo Smriglio, don Dino Lanza, don Calogero Tascone, don Pierangelo Scaravilli, don Basilio Pappalardo e Suor Maria Passarello.
I giovani, vincendo il caldo e la fatica, hanno raggiunto il Santuario di Tindari, dove don Giuseppe Di Martino ha presieduto la celebrazione eucaristica. Facendo riferimento a Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, vittima dei campi di concentramento, don Di Martino ha “consegnato” tre verbi, “riconoscere, interpretare e scegliere”, e tre parole-chiave “amore, notte, olio”, per significare che la santità si costruisce nel dono, anche nei momenti più bui, in cui bisogna rimanere vigili e pronti, e anche nelle piccole esperienze quotidiane.
La celebrazione si è conclusa con la preghiera dell’Angelus e la consegna delle credenziali “Per mille strade” ai pellegrini. La “credenziale” è un documento di viaggio che accompagna sempre il pellegrino; serve ad attestare la sua identità, la sua condizione e le sue intenzioni. Viene rilasciata da un’autorità religiosa che si assume la responsabilità di ciò che essa afferma.
Il pellegrinaggio si è concluso con l’aperipranzo offerto dall’Usmi (Unione Superiore Maggiori d’Italia) della diocesi di Patti, all’interno dell’istituto delle Suore Speranzine. Per tutti è stata un’esperienza che sicuramente resterà indelebile nel ricordo, con un mix di emozioni (soddisfazione, meraviglia, esaltazione, gioia, orgoglio) da tramutare, adesso, in vita vissuta nella quotidianità.
Nicola Arrigo