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PATTI – La Giornata della Memoria alla ”Lombardo Radice” inizia con parole di Primo Levi

PATTI – La Giornata della Memoria alla ”Lombardo Radice” inizia con parole di Primo Levi
Gennaio 28
16:38 2016

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, con le parole di Primo Levi, la dirigente dell’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice” Pina Pizzo ha introdotto la celebrazione della Giornata della Memoria nella palestra della scuola media “Bellini”, “vissuta” assieme ad un gruppo di amministratori (con in testa il sindaco), insegnanti e alunni di Bochnia, città polacca con cui è in corso uno scambio culturale nell’ambito del progetto “Una scuola senza frontiere”, curato dalle docenti Tinuccia Di Dio, Rosetta Di Nardo, Franca Giovenco e Rosa Bisci.

Alla manifestazione, che ha coinvolto alunni della materna, dell’elementare e della media, hanno presenziato i sindaci di Patti Mauro Aquino e di Montagnareale Anna Sidoti, autorità civili e militari, insegnanti, parecchi genitori. Una giornata in cui dire “no” afd ogni forma di sopraffazione dell’altro, e “sì”alla vita e alla libertà. Da qui l’invito che la Pizzo ha rivolto ai presenti, mutuando Papa Giovanni Paolo II: ”Siate testimoni di pace e testimoni di amore”.

Gioia di ricordare, di vivere, di stare insieme che i ragazzi hanno voluto ricordare in varie modi, dalla poesia alla musica al folklore, proponendo, indossando i caratteristici costumi, suoni tipici della terra di Sicilia (compresi i “piccoli” della scuola dell’infanzia), alla riproposizione di una scena del film “il bambino col pigiama a righe”. “E’ stato bello ed interessante – sottolinea la professoressa Tinuccia Di Dio – condividere con gli amici polacchi e con tanti ragazzi questi momenti di ricordo di una delle pagine più terribili della storia. E’ fondamentale cominciare ad inculcare fin da ora nei ragazzi i valori dell’accoglienza, del rispetto, della condivisione, dell’amore fino alle estreme conseguenze”.

D’altronde, durante il loro “viaggio” in Polonia nell’ottobre 2015, gli alunni pattesi avevano avuto modo di “toccare” da vicino le atrocità dei campi di concentramento, visitando Auschwitz. “Questa esperienza – conclude la dirigente Pizzo – non dovrà rimanere isolata, ma dovrà proseguire nella quotidianità, nei piccoli rapporti di ogni giorno, per costruire davvero, tutti insieme, un mondo di pace e di fraternità”.

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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