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PATTI – La ”fine” dell’Ufficio delle Entrate a Patti è sempre piu’ vicina. La decisione sembra ormai irrevocabile

PATTI – La ”fine” dell’Ufficio delle Entrate a Patti è sempre piu’ vicina. La decisione sembra ormai irrevocabile
Giugno 18
15:23 2016

Per anni se ne è parlato, ciclicamente c’è stata una levata di scudi, poi tutto è ripiombato nel silenzio. Stavolta, però, sembra proprio quella buona e sull’Ufficio delle Entrate di Patti, uno degli “uffici” storici della provincia, calerà definitivamente il sipario. Sembra, infatti, che sia ormai irrevocabile la decisione delle alte sfere di chiudere la sede di Patti (verosimilmente da settembre), ospitata negli ampi locali di contrada Santospirito, in un edificio all’epoca costruito proprio a tale scopo.

Da tempo tale decisione era nell’aria, ma ogniqualvolta le acque si erano quietate tutto tornava nel dimenticatoio, convinti, forse, che l’allarme fosse rientrato. Invece, evidentemente, non era così e a “pagarne” le conseguenze sarà una sede all’avanguardia nel raggiungimento degli obiettivi (ad esempio, nessun’altra agenzia del circondario registra un così alto numero di atti pubblici) e che, soprattutto, serve un vasto bacino, per cui la chiusura non potrà non creare notevoli disagi agli utenti e ai professionisti.

Pian piano si è cominciato con la riduzione del personale, specie dopo i pensionamenti e i trasferimenti del 2010, senza rimpiazzo, sicchè la soglia dei dipendenti è scesa al di sotto di 30, “numero” richiesto per mantenere una sede. A nulla sono servite un’interrogazione presentata dall’onorevole pattese Mariella Gullo al Ministro dell’ Economia e delle Finanze e le prese di posizione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e dell’Ordine degli Avvocati.

La “fine” sembra vicina e gli impiegati saranno trasferiti verosimilmente negli uffici di Barcellona (Milazzo è stato già chiuso) che, comunque, è abbastanza saturo proprio perché ha accolto chi lavorava nella sede mamertina, e di Sant’Agata Militello. Meno probabile il trasferimento nella sede di Messina, perché, superando la distanza dei 50 chilometri da Patti, agli impiegati andrebbe pagata l’indennità da trasferta.

Anche se, come detto, sembra ormai impossibile far recedere la Direzione Regionale da tale decisione, i pattesi e gli utenti tutti si augurano che le istituzioni locali, in primis le amministrazioni comunali, levino la propria “voce” nel tentativo estremo di “salvare” l’ufficio. Anche perché, a giudizio di molti, la chiusura dell’Ufficio delle Entrate potrebbe far presagire seri rischi pure per il Tribunale (che ha giurisdizione su ben 56 comuni), in un disegno, nemmeno tanto velato, di depauperamento del territorio pattese.

Purtroppo non sembra un’ipotesi così peregrina, perché di manovre sotterranee per “togliere” a Patti pure il Palazzo di Giustizia ce ne sono parecchie. Sarebbe il colmo dopo averne ampliato il bacino con l’accorpamento del Tribunale Ordinario di Mistretta e della sede staccata di Sant’Agata Militello (che ha fatto sensibilmente aumentare il carico di lavoro dell’Agenzia delle Entrate) e per tutta la città ed il territorio nebroideo sarebbe un’autentica beffa, sia perché è un’istituzione attiva da decenni, sia perché verrebbe a mancare un presidio indispensabile in un’area molto vasta. Altro che recupero e consolidamento del proprio ruolo baricentrico: Patti rischierebbe di diventare la “cerenentola”.

 

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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