MILAZZO – Il disservizio alla Raffineria. Prima una fiamma molto alta e poi una colonna di fumo nero visibile da tutta la fascia tirrenica
Stamani, intorno alle 11, si è verificato l’ennesimo blocco degli impianti alla raffineria di Milazzo.
Un’ingente fiamma si è elevata dalla torcia della Ram determinando prima la presenza di una fiamma molto alta e poi di una colonna di fumo nero visibile da tutta la fascia tirrenica. Forte la preoccupazione da parte della cittadinanza.
Immediatamente il sindaco Giovanni Formica ha chiesto l’intervento dell’Arpa e si è messo in contatto con i vertici dell’Azienda petrolifera e con la sala operativa della Protezione Civile.
Poi, assieme all’esperto Francesco Italiano si è recato all’interno dell’industria, dove nel frattempo erano giunti anche i vertici di carabinieri, polizia, vigili del fuoco e polizia municipale, i tecnici dell’Arpa, il sindaco di San Filippo del Mela, Gianni Pino e la senatrice Barbara Floridia.
Mentre gli addetti dello stabilimento procedevano alla graduale rialimentazione degli impianti si è cercato di operare una prima ricostruzione dell’accaduto.
“Secondo quanto verificato nell’immediato – afferma il sindaco Formica – a determinare il disservizio è stato il guasto di un componente di una cabina elettrica che ha fatto sì che l’intero blocco degli impianti venisse disalimentato. A quel punto sono scattate le procedure ovviamente in maniera non programmata, di depressurizzazione degli impianti e quindi tutte le sostanze sono andate nel circuito che porta alla torcia. Il meccanismo prevede che quando arrivano in torcia a contatto con l’ossigeno si incendiano ed ecco che si verifica quello che si vede e che giustamente crea forte apprensione nei cittadini. La Raffineria in torcia manda solitamente anche del vapore per migliorare la combustione, cosa in questo caso impossibile perché anche quell’impianto si è ritrovato senza energia elettrica”.
Il sindaco è rimasto all’interno della Raffineria sino alle 14,30 quando il guasto è stato riparato. “Ci siamo dati però appuntamenti con i vertici dell’azienda e con l’Arpa per acquisire la documentazione e fare ulteriori riscontri per comprendere meglio come sono andate le cose. Posso assicurare comunque che sin da subito si è avuta la certezza che non c’erano pericoli diretti per la popolazione (incendio, scoppio o altro), fermo restando che quella quantità di fumi immessi nell’aria costituisce un evento grave che va approfondito”.
Redazione da comunicato stampa