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MILAZZO – Gruppo DeM: “Il progetto del Grande Porto può fare di Milazzo la porta del Tirreno”

MILAZZO – Gruppo DeM: “Il progetto del Grande Porto può fare di Milazzo la porta del Tirreno”
Agosto 06
07:58 2015

Il gruppo DeM apprende con interesse e positività la necessità di alimentare il dibattito intorno agli ultimi avvicendamenti che riguardano l’autorità portuale di Messina e Milazzo in relazione all’accorpamento con Gioia Tauro.

Nevralgica è la visione che intendiamo dare al Porto di Milazzo. Siamo convinti che dal Porto possa nascere un nuovo modello di sviluppo.

Il gruppo DeM e l’intero centro sinistra milazzese da anni muovono una forte elaborazione politica su questa vicenda.

Siamo da sempre contrari all’utilizzo del porto storico per l’approdo delle navi Ro – Ro e al conseguente traffico di Tir come interfaccia con Gioia Tauro che vedrebbe il centro città caratterizzato dal gommato pesante.

La strada da seguire é quella del progetto del Grande Porto rappresentando quest’ultimo la più importante opportunità di crescita futura di questa città. La possibilità che Milazzo rappresenti la porta del Tirreno (vedi per esempio l’opportunità di aprire una riflessione con Palermo) in grado di alimentare dinamiche vincenti quali il diportismo e il crocerismo. Ma anche l’importanza strategica che rivestono i Molini Lo Presti. Strutture che intendiamo riqualificare e ridestinare proprio per l’importanza nevralgica che rivestono. Tutelare il porto storico significa in sostanza difendere le tradizioni e l’identità stessa della nostra comunità.

Apprendiamo con grande positività una posizione alternativa e condivisibile di una parte della minoranza, rispetto agli ultimi anni. Posizione che evidenzia una netta contrarietà affinché Milazzo e Messina si congiungano con Gioia Tauro. La questione della realizzazione di un tunnel (o sovraelevata) per collegare l’asse viario di Ciantro con l’area portuale poteva risultare fuorviante. Un costo di realizzazione stimato tra gli 8 e i 14 milioni di euro.

Quest’opera farebbe presumere il convogliamento di un grande traffico verso il porto in prossimità della vecchia stazione ferroviaria o nella sue immediate vicinanze e ciò non troverebbe altra spiegazione se non per la realizzazione del traghettamento con la Calabria e con l’Unione del Porto di Gioia Tauro.

Riteniamo che, sul merito della questione, questo Consiglio Comunale debba lavorare collegialmente cercando di trovare una posizione unanime che ci ponga su un piano di compattezza, evitando quindi posizioni divergenti, strumentali e sterili che ben poco hanno a che fare con gli interessi della città. Su questi temi dobbiamo cercare di avere un visione comune.

Il porto di Milazzo, per numero di passeggeri, per flussi economici, per importanza strategica, merita la massima attenzione. Inoltre su questa scia si creerebbe il rischio di vedere Messina come riferimento del crocerismo e il porto di Milazzo solo come porto commerciale. Un punto che dobbiamo insieme valutare con attenzione e se il caso contrastare con forza.

É chiaro che il Consiglio Comunale su un tema così delicato rischia di non avere voce in capitolo. Il vuoto politico determinatosi in Sicilia ormai da anni ci pone in una situazione di subalternità rispetto alle più grandi realtà portuali del nord Italia. Vedi Trieste, Ancona, La Spezia, Livorno ecc ecc.

Prendiamo atto che la volontà dell’Europea e del governo nazionale sulla questione risulta schiacciante. Eppure molti esponenti politici per anni hanno predicato affinché la Sicilia diventasse la piattaforma logistica del mediterraneo con il fine di intercettare i traffici, attraverso lo stretto di Suez, e consentire uno sviluppo del commercio e dei “beni virtuali”. Una Sicilia che, una volta attrezzata con le giuste infrastrutture, potrebbe aiutare lo sviluppo dell’intero Continente Europeo. E Messina e Milazzo sono nelle condizioni di giocare un ruolo cardine.

Il nostri auspicio è che il Porto di Milazzo abbia in futuro un ruolo determinante nelle nuove geometrie e nei nuovi assetti interni all’autorità Portuale, proprio per l’importanza strategica che ricopre. Città d’arte, con un patrimonio naturalistico, storico e architettonico straordinario. Senza dimenticare l’agglomerato industriale, commerciale e turistico che rappresentano un punto cardine per l’economia del comprensorio.

Riteniamo in definitiva che, l’intuizione del Grande Porto di Milazzo, elaborata dal centrosinistra cittadino ormai più di quindici anni fa, debba diventare patrimonio comune.

Il gruppo DeM resta fortemente contrario alla rete GIOIA TAURO – MESSINA – MILAZZO.
La creazione dell’interfaccia con Gioia Tauro se deve avvenire che si realizzi nella zona di Giammoro, aprendo così la strada alla realizzazione del sogno di un porto che si estenda sempre più verso il torrente Niceto, sfruttando le infrastrutture già esistenti nella zona industriale. Questo permetterà di iniziare a costruire uno sviluppo alternativo per un comprensorio che deve avviare un processo di deindustrializzazione ed immaginare un’economia alternativa a quella esistente, già da molti anni sulla via del tramonto.

Allo stesso tempo, il porto storico di Milazzo potrà riappropriarsi della sua naturale vocazione di porto turistico, crocieristico, di trasporto passeggeri e commerciale leggero.

Il consiglio comunale di concerto con l’amministrazione, anche stimolandola, deve ritagliarsi un ruolo di interlocutore credibile all’interno della nuova autorità portuale, d’intesa naturalmente con i sindaci e le amministrazioni del comprensorio.

Antonio Foti – Vice capogruppo DeM

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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