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MILAZZO – Il Consiglio Comunale approva il dissesto

MILAZZO – Il Consiglio Comunale approva il dissesto
Novembre 09
09:57 2016

Il Consiglio Comunale di Milazzo con 22 voti favorevoli, 2 contrari e 5 astenuti ha approvato poco dopo la mezzanotte la delibera di dissesto finanziario.

Il delicato argomento è stato dunque esitato in una sola seduta visto che quella di martedì sera era la prima riunione sul punto convocata dal presidente Gianfranco Nastasi. La maggioranza che sostiene l’Amministrazione Formica ha votato compatta (18 voti su 18 presenti), mentre gli altri 4 “sì” sono giunti dai consiglieri dei gruppi “Città attiva” e “Milazzo Futura” (riferimento dell’ex sindaco Pino) che pur contestando i “numeri” indicati nelle varie relazioni presenti in delibera, hanno comunque sostenuto che il “dissesto nei fatti esiste, come acclarato anche dall’Organo straordinario di liquidazione che ha gestito il primo default dichiarato nel 2013.

Voto contrario invece dei consiglieri di Forza Italia (Andaloro e Maimone) che hanno ribadito la necessità di puntare ad un serio piano di riequilibrio. Astenuti invece i tre rappresentanti vicini al senatore Giampiero D’Alia (Magliarditi, Piraino e Coppolino) e i consiglieri Massimo Bagli e Simone Magistri. Alla votazione hanno partecipato 29 consiglieri su 30. Presenti anche il sindaco Formica e alcuni assessori.

Una serata caratterizzato da un lungo ed articolato dibattito protrattosi per cinque ore con interventi di tutti i capigruppo (Midili, Piraino, Andaloro, Alesci, Italiano, Foti, Magistri, Rizzo) che hanno posto quesiti sia al Collegio dei Revisori dei Conti, sia al Ragioniere Generale che al Segretario generale.

Prima della votazione della delibera il consigliere Midili ha presentato un emendamento corredato da otto firme per delle integrazioni al provvedimento proposto dal sindaco Formica, che però è stato bocciato dalla maggioranza. Quindi dopo le dichiarazioni di voto, l’approvazione della delibera e l’ok, sempre con lo stesso esito numerico, all’immediata esecutività.

 

Redazione da comunicato stampa

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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