MESSINA – Ricorsi dei lavoratori precari per la stabilizzazione a tempo indeterminato, diverse le interpretazioni dei giudici, la Cisl non si ferma
Lavoratori precari nella confusione e tutto a causa di prese di posizioni e fughe in avanti finalizzate solo a fini elettoralistici per il rinnovo della Rsu. L’accusa è della Cisl Funzione Pubblica e il riferimento è all’individuazione dei percorsi da intraprendere per il ricorso al giudice per la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato.
“La Cisl Funzione Pubblica, supportata dal proprio pool dei legali, ha le idee chiare ed è convinta che il risultato finale sarà sicuramente positivo”, afferma il segretario Calogero Emanuele.
“Bisogna fare chiarezza e ai lavoratori bisogna dire le verità, anche in campagna elettorale – attacca Emanuele – e fare le giuste valutazioni alla luce delle sentenze che si susseguono anche negli ultimi giorni. È chiaro che i precari sono nel pieno diritto di chiedere il tempo indeterminato ma oggi qualche sentenza parla solo di risarcimento del danno, altre dicono che il ricorso va presentato alla scadenza dei contratti in essere per poter configurare la perdita di chance”.
I primi 100 ricorsi presentati dalla Cisl Fp vanno nella convinta direzione della trasformazione a tempo indeterminato, chiamando in causa in primo luogo gli enti gestori di tale personale nella qualità di datore di lavoro. “Ma è chiaro – aggiunge il segretario provinciale della Funzione Pubblica – che c’è una corresponsabilità della Regione che ha alimentato questa situazione procedendo solo con proroghe da un ventennio a questa parte”.
Ma l’aspetto grave sottolineato dalla Cisl Fp è che sia gli Enti che la Regione hanno concesso le proroghe con la condizione “permanendo il fabbisogno organizzativo e le comprovate esigenze istituzionali volte ad assicurare i servizi già erogati”, ovvero sostituendo il personale posto in quiescenza, assumendo responsabilità dirette e in alcuni casi responsabilità di natura dirigenziale.
Redazione da comunicato stampa