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MESSINA – Nel terreno adiacente un casale scoperto un un vero e proprio arsenale.

MESSINA – Nel terreno adiacente un casale scoperto un un vero e proprio arsenale.
Maggio 17
18:11 2018

Nel pomeriggio di ieri, 16 maggio 2018, è scattato un blitz dei carabinieri della Compagnia di Messina Sud nel quartiere di Santa Lucia Sopra Contesse, dove i militari stavano monitorando da tempo un casale in cui erano stati notati movimenti sospetti. Lunghi appostamenti, anche notturni, hanno preceduto l’irruzione nel podere ove è stato passato al setaccio ogni angolo.

Gli uomini dell’Arma hanno accuratamente perquisito i locali ma hanno anche effettuato degli scavi nel terreno adiacente alla struttura, rinvenendo sotterrati a circa mezzo metro dalla superficie, diversi recipienti in vetro e plastica contenenti armi, tutte in perfetto stato di conservazione in piena funzionalità, munizioni e droga. Quello che è stato portato alla luce è un vero e proprio arsenale, costituito da:
Una pistola mitragliatrice a funzionamento semiautomatico, micidiale per l’elevata capacità offensiva;
Due fucili, provento di furto, con canne mozzate per aumentarne la capacità offensiva;
Un revolver calibro 357 magnum, anche questo provento di furto;
125 proiettili calibro 9X19;
60 cartucce per fucile;
Quasi un Kg. di marijuana;
2,5 Kg. di hashish;

La somma di 10.000 euro in contanti verosimilmente provento dell’attività di spaccio.

Tutto era nella disponibilità di Costantino Vincenzo, pregiudicato messinese 54enne, tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione illecita di armi, munizioni e sostanze stupefacenti per il quale, dopo le formalità di rito, si sono spalancate le porte del Carcere di Gazzi.

Le armi in sequestro saranno inviate, per gli accertamenti balistici, al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina al fine di verificare se siano state impiegate in precedenti attività delinquenziali.

La Pistola Mitragliatrice rinvenuta è verosimilmente un’arma Sites Spectre M4 calibro 9mm parabellum, prodotta a partire dal 1984, in dotazione all’ esercito Svizzero.

Alcuni lotti di produzione sono stati inviati anche nella ex Jugoslavia e sono stati utilizzati in Bosnia Erzegovina e Croazia. E’ pertanto ipotizzabile che l’arma possa essere stata contrabbandata dai Balcani al termine delle guerra civile bosniaca.

 

 

Redazione da comunicato stampa

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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