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Rivisitare la figura di Dante Alighieri e la sua grandiosa opera; riflettere con grande piacere letterario sui temi della sua poetica insuperabile attraverso gli interventi di illustri studiosi, non solo permette di arricchire l’intelletto mediante contenuti concettuali di altissimo valore culturale, ma anche di rinfrancare lo spirito, riassaporando i temi affascinanti della sua poesia ricca di visione spirituale e profetica; temi indelebili espressi con la purezza e la musicalità impareggiabili dei suoi versi immortali.

E’ quanto si potrà rivivere e godere durante le due giornate di studi del convegno, ”Le cose tutte quante hanno ordine tra loro”, che si terrà al Palacultura di Messina il 15 e il 16 gennaio, per celebrare il 750° anniversario della nascita di Dante. Celebrazione di grande rilievo nella storia della letteratura italiana, ma anche di quella europea – che si unisce alle tante già avvenute in Italia e in Europa – per ricordare la grandezza poetica, letteraria, linguistica, filosofica e, in particolar modo, religiosa del grande poeta che idealmente rappresenta il fondamento identitario da cui è nata l’unità della lingua nazionale.

Non solo, ma come ci ricordano gli studiosi della materia, ricordare Dante, oggi, significa anche prendere atto, con sorpresa, del fatto che egli, nonostante sia un uomo del Medioevo, dimostra di essere anche un personaggio che riesce a riscuotere simpatia nelle masse per via dell’attrattiva suscitata dai suggestivi contenuti delle tre Cantiche della sua Divina Commedia. Una figura, dunque, che riscuote notevole popolarità, i cui racconti poetici sono così avvincenti, che, nonostante il tempo trascorso, rimangono esenti da appannamenti o crisi di sorta. Specialmente quelli che dipingono, a fosche tinte, lo scenario drammatico e affascinante contenuto nella Cantica dell’”Inferno”, in grado di suscitare intense emozioni nel lettore, e di rimanere indelebile nell’immaginario popolare.

Dante, inoltre, riesce anche a stupirci perché ci si rende conto che la Divina Commedia, scritta circa settecento anni fa, non soltanto è riconosciuta una delle più alte opere di poesia che siano mai state prodotte in tutti i tempi e in tutte le lingue, ma è anche la prima grande opera letteraria scritta in una lingua europea moderna. Nella quale, inoltre, “per la prima volta si cerca di indagare il destino dell’uomo dopo la morte, e di rappresentare i misteri, fino ad allora intentati, dell’infinito e del divino”.

Il convegno, che avrà inizio venerdi 15 alle ore 15,30, è organizzato dalla dirigente scolastica Giuseppa Prestipino, insieme ai docenti Patrizia Danzè, Rosa Abbadessa, Emiliano Arena e Fausto Savasta del Liceo classico “G. La Farina”. Ad allietare i partecipanti nelle due giornate del convegno ci saranno gli interventi musicali di Davide Carfì al pianoforte, il Laboratorio teatrale e musicale Liceo “G. La Farina” e il Coro “G. La Farina”, diretto da Giovanni Mundo.

Anastasio Majolino

Questo il programma delle due giornate: