MESSINA – Eseguite ordinanze di misure cautelari personali nei confronti di 11 persone, indiziate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. All’operazione hanno preso parte oltre 60 Carabinieri

In data odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Messina, su conforme richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, con cui sono state disposte misure cautelari personali nei confronti di 11 persone, indiziate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
All’operazione hanno preso parte oltre 60 Carabinieri, tra cui i militari del Nucleo Cinofili di Palermo per la ricerca di droga e armi.
Il provvedimento cautelare è stato emesso nell’ambito dell’indagine diretta dalla DDA di Messina e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina e della Compagnia di Taormina, che ha documentato l’influenza del clan “CAPPELLO” di Catania nella fascia jonica della provincia messinese e che ha già consentito, il 13 marzo scorso, l’esecuzione di altra ordinanza di custodia cautelare, nei confronti di 25 persone, per associazione finalizzata al narcotraffico, numerosi episodi di spaccio di stupefacenti, estorsione e rapina, reati aggravati ai sensi dell’art. 416-bis.1 del codice penale, poiché commessi con metodo mafioso o con il fine di agevolare il clan “CAPPELLO” di Catania.
In quell’occasione, contestualmente, nell’ambito della sinergia investigativa attuata dalle DDA di Catania e di Messina, sotto il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, era stata eseguita a cura della Guardia di Finanza una distinta ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale etneo, per associazione di tipo mafioso e altro, nei confronti di 14 persone, tra cui appartenenti al clan “CINTORINO”.
L’odierno provvedimento cautelare scaturisce dalle determinazioni del GIP del Tribunale di Messina a seguito degli esiti degli interrogatori preventivi di garanzia effettuati, sulla base della c.d. Legge Nordio n. 114/2024, su ulteriori indagati non indiziati del reato associativo.
In particolare, le attività investigative hanno permesso di documentare le condotte di altri 11 soggetti operanti nello smercio della droga, principalmente cocaina e hashish.
Nel dettaglio, è stata delineata l’operatività di soggetti che acquistavano le sostanze stupefacenti, per la successiva immissione nel mercato sui territori di Giardini Naxos (ME) e dei Comuni limitrofi, dai due sodalizi attivi nel narcotraffico capeggiati dall’esponente del clan CAPPELLO, PEDICONE Riccardo, già raggiunto il 13 marzo scorso dalle menzionate misure cautelari.
Tra i destinatari della misura cautelare figurano anche i fornitori di secondo piano ovvero occasionali di sostanze stupefacenti, operanti a Catania o nella zona sud della provincia di Messina, in favore delle due consorterie, le quali, comunque, si approvvigionavano della droga nella città etnea principalmente attraverso i canali del clan CAPPELLO.
Come emerso dall’indagine, infatti, i sodali delle due organizzazioni criminali dirette da PEDICONE, nei casi in cui non avevano immediata disponibilità di stupefacenti, essendo in attesa dell’approvvigionamento dei grossi quantitativi da Catania (da dove, come dicevano loro, ne arrivavano “a quintali”), si sarebbero rivolti ad altri soggetti, a volte loro debitori, pur di scongiurare il rischio di soluzioni di continuità nell’attività di spaccio al minuto dello stupefacente; circostanza, questa, che avrebbe fatto loro perdere rilevanti “quote di mercato”.
Le indagini hanno altresì disvelato il ruolo di RIOLO Carmelo, pregiudicato per “associazione di tipo mafioso”, quale appartenente al clan CINTORINO, il quale era collegato con il vertice dei due sodalizi già disarticolati il 13 marzo. RIOLO, infatti, insieme alla compagna (anche lei destinataria del provvedimento cautelare), avrebbe condotto l’attività di traffico di stupefacenti con cessioni di dosi di cocaina pressoché giornaliere a numerosi acquirenti, per lo più a Gaggi, rifornendosi in maniera continuativa a Catania.
Quanto sopra, ai fini del corretto esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, nonché tenuto conto dell’interesse pubblico ad una chiara esposizione dei fatti, sia pure nel doveroso riserbo di ulteriori elementi in ragione della attuale fase delle indagini preliminari. Con la precisazione che il procedimento è, allo stato, nella fase delle indagini preliminari, nella quale i soggetti indagati sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la puntualizzazione che l’eventuale giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli stessi indagati.
DESTINATARI DI O.C.C. IN CARCERE/ARRESTI DOMICILIARI
CHISARI Maurizio Carmelo, nato a Taormina (ME) il 19.06.1968;
CRISTALDI Francesco, nato a Catania il 28.07.1971;
LEO Manuel, nato a Taormina (ME) il 22.08.1992;
MANSUETO Giuseppe, nato a Catania il 12.06.1982;
MANULI Alessandro, nato a Catania il 01.03.1999;
RIOLO Carmelo, nato a Calatabiano (CT) il 14.11.1963;
CARDILLO Arianna, nata a Taormina (ME) il 20.02.1996;
BALZANO Fabio, nato a Pompei (NA) il 20.06.1984;
CACCIOLA Antonio, nato a Taormina (ME) il 01.09.1999;
PAGANO Nicolino, nato a Sydney (Australia) il 13.08.1967;
PAPARO Roberto, nato a Taormina (ME) il 17.12.1973.




Redazione da comunicato stampa
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