MESSINA – Aveva colpito violentemente 80enne per farsi consegnare 250€ appena prelevati. 39enne arrestato per rapina
I Carabinieri della Stazione di Messina Gazzi, nella giornata di oggi, hanno notificato in carcere al pregiudicato Trifirò Pietro, 39enne messinese, già detenuto per altra causa, un’ ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini per i reati di rapina aggravata e lesioni personali ai danni di un anziano.
Erano le 12.30 dello scorso 17 gennaio quando una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Gazzi interveniva nei pressi di Villa Dante, ove poco prima un pensionato 80enne, mentre saliva a bordo della propria auto, era stato avvicinato da un uomo che lo aveva colpito violentemente al volto con dei pugni, facendosi consegnare la somma di 250€ appena prelevata dal vicino ufficio postale di Via San Cosimo; allontanandosi repentinamente dopo la vile aggressione.
I militari prestavano immediati soccorsi all’ uomo, trovato dolorante all’ interno della propria auto, allertando personale del 118 che trasportava il malcapitato presso il Policlinico G. Martino, ove veniva riscontrato affetto da un trauma cranico.
Gli uomini della Stazione di Gazzi, al comando del Maresciallo Maggiore Caroleo, avviavano immediatamente le indagini ricostruendo in maniera minuziosa la vicenda: venivano messe a sistema la testimonianza della vittima, quella di altri soggetti presenti i zona e le immagini registrate sia dal sistema di videosorveglianza presente alle poste che da quelle di altre attività commerciali, per acquisire il maggior numero d’ informazioni sull’ autore.
Si riusciva così a capire che un uomo sulla quarantina, ben riconoscibile per il fatto che si trovasse all’interno dell’ ufficio postale con una bottiglia di birra in mano, aveva iniziato con insistenza ad osservare l’anziano mentre eseguiva un prelievo di denaro nell’ istituto di credito e poi, vistolo uscire, lo seguiva con discrezione aspettando il momento propizio per porre in essere la feroce aggressione.
Iniziava dunque una certosina opera di comparazione delle immagini immortalate dalle telecamere con le foto segnaletiche di pregiudicati per dare un nome al volto del rapinatore che la stessa vittima aveva descritto essere corpulento e vestito con giubbotto blu con bavero rosso, pantalone di tuta e scarpe gialle. Il cerchio si stringeva verso l’odierno arrestato, coincidente pienamente con la descrizione fatta dalla vittima e riconosciuto in maniera inequivocabile come l’uomo che si trovava all’interno della posta con la bottiglia di birra in mano.
Scattava dunque una perquisizione in casa del Trifirò ove veniva rinvenuto e sequestrato l’ abbigliamento indossato durante la rapina; circostanza in cui lo stesso ammetteva parzialmente le sue colpe. Arrestato nel frattempo per altra causa, Trifirò è stato oggi raggiunto dal provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. di Messina presso il carcere di Caltagirone e dovrà adesso rispondere delle pesanti accuse di rapina aggravata e lesioni personali.
Redazione da comunicato stampa