MESSINA – 35 dirigenti scolastici solidali alla prof.ssa Enrica Marano, dirigente dell’I.C. di Terme Vigliatore, bersaglio di un attacco mediatico da parte di un sindaco.

35 dirigenti scolastici di istituti di Messina e della provincia hanno sottoscritto un comunicato di solidarietà alla professoressa Enrica Marano, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Terme Vigliatore, che negli ultimi giorni “è stata bersaglio di un attacco mediatico ingiustificato ed incomprensibile da parte di un sindaco. La collega è stata accusata di aver fatto naufragare la presentazione del progetto di un auditorium all’aperto nel plesso scolastico di Oliveri, da realizzare con i fondi PON-FESR 2014-2020”. “In un crescendo di accuse e pressioni – si legge nel comunicato – il sindaco è giunto finanche a presentare un esposto al Presidente della Repubblica, al Presidente della Regione Siciliana e al Ministro dell’Istruzione chiedendo le dimissioni della dirigente e dell’intero consiglio di istituto”.
“Nello specifico – spiega la nota, – il sindaco di Oliveri ha richiesto una delibera di approvazione al consiglio di istituto della scuola per realizzare un auditorium in un edificio di proprietà del comune. Ma l’edificio, a quanto ci risulta, non è più in uso alla scuola poiché dichiarato inagibile dal 2016.
La questione è così semplice e chiara che si tralascia il dettaglio della vicenda e non si capisce come un pubblico amministratore possa fare certe dichiarazioni. Ma le accuse sono così surreali che si fatica a comprendere le motivazioni sottese che le hanno originate”. I 35 dirigenti sottoscrittori pongono al primo cittadino tre domande:
“Perché si pretende che un organo collegiale dell’Istituto deliberi su qualcosa che ritiene non sia di sua pertinenza?
È possibile per chi gestisce la cosa pubblica commettere errori interpretativi così grossolani sulle prerogative, i compiti e i doveri del consiglio di istituto di una scuola?
Come si fa a chiedere le dimissioni del dirigente e del consiglio d’istituto (bontà propria si è evitato di chiedere le dimissioni dei consigli di classe), immaginando evidentemente che i suddetti organi siano paragonabili alla commissione parrocchiale per la festa di San Pancrazio? “
“Siamo consapevoli – scrivono i dirigenti – che la legislazione scolastica sia una materia molto specifica e che, perfino ad alcuni sedicenti principi del foro, è risultata incomprensibile al pari del sanscrito, ma l’errore interpretativo e procedurale è così ingenuo e l’attacco così metodico e violento da farci chiedere: Cui prodest? A chi giova tutto ciò? Perché narrare una favola in cui il dirigente di una scuola interpreta la parte della strega cattiva che offre la mela avvelenata al principe buono? Perché buttare discredito sull’operato di un’agenzia formativa?”
I dirigenti ricordano che “la scuola è presidio di legalità, di rispetto dei principi costituzionali; la scuola è un Ente autonomo che agisce solo per il bene dei suoi studenti. La scuola sviluppa il pensiero critico, la scuola non omologa, ma forma.
La finalità delle scuole è così chiara ed evidente a tutti, che non si comprende perché un Sindaco, invece di collaborare con l’Istituzione scolastica del territorio per favorire la piena inclusività di ciascun studente, tessa narrazioni di questo tipo. Perché disgrega, anziché includere?
Nessuno può pensare che la scuola sia un agone politico. Se qualcuno pensa questo, troverà un muro di legalità che bloccherà qualsivoglia tentativo del genere”.
Il comunicato è sottoscritto dai dirigenti Rinaldo Anastasi, Maria Grazia Antinoro, Emilia Arena, Angelina Benvegna, Adele Sebastiana Bevacqua, Maria Larissa Bollaci, Egle Cacciola, Francesca Canale, Renato Candia, Caterina Celesti, William D’Arrigo, Luigi Genovese, Cettina Ginebri, Clotilde Graziano, Giusy De Luca, Alessandro Greco, Rossana Ingrassia, Patrizia Italia, Maria La Rosa, Enza Interdonato, Palma Rosa Legrottaglie, Ester Elide Lemmo, Giovanni Maisano, Giovanna Messina, Antonella Milici, Barbara Oteri, Manuela Raneri, Maria Ricciardello, Teresa Santomarco Terrano, Stefana Scolaro, Giuseppa Trifirò, Elvira Rigoli, Laura Tringali, Rita Troiani e Leon Zingales.
Nicola Arrigo
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