SICILIA – L’isola dei rifiuti (di Diego Sergio Anzà)
È una storia di miasmi che si ripete da tempo immemorabile. È una storia di inaudita stoltezza amministrativa che non cambia mai sotto qualsiasi bandiera. Ogni anno con una tempistica fuori da ogni immaginazione, una montagna di rifiuti ricopre l’Isola della bellezza e della cultura. Una coazione a ripetere, una sorta di cupio dissolvi.
Quando arriva l’estate, periodo in cui la Sicilia dovrebbe, ai fini turistici ed economici, offrire il suo volto antico e stupendo, i suoi occhi di mare ed il suo corpo di Fidia, ecco che “rifiuti” di politicanti e burocrati, imbrattano tutto, sporcano la natura, la storia e l’arte.
Non c’è un luogo urbano, tranne alcuni paesi dei Nebrodi, che da giorni non sia appestasto da cumuli di monnezza non raccolti. Una cartolina dall’inferno che i turisti strappano e non vogliono più vedere. Un danno d’immagine irrimediabile. La vocazione principale della nostra Isola viene…riempita di marciume, di lezzo insopportabile.
È veramente incredibile! È pazzesco! È oltre il teatro dell’assurdo.
Io non conosco bene (e chi è riuscito mai a capirli ) gli annuali motivi di questo disastro. E francamente non mi interessano molto. Contenzioso tra Regione ed Enti locali? Aziende di raccolta inefficienti e mangiasoldi? Nessuna giustificazione. Qui non ci troviamo di fronte ad una megastrategia per trovare l’oro sugli alberi; si tratta di un servizio essenziale ed elementare che anche lo scemo del villaggio dovrebbe saper affrontare e risolvere. Ad ogni costo e per sempre.
Ed invece, con un masochismo indefinibile, si aspetta proprio luglio ed agosto per imbrattare di lerciume, spiagge, monti, paesi e città. Così, tanto per fare qualche esempio, a Giardini (il mare di TAORMINA) gli albergatori pensano già di abbassare la saracinesca; a Lipari una villeggiante è svenuta per il lezzo; a Milazzo le strade sono diventate un’enorme discarica; a Messina, notoriamente “città dei rifiuti”, la putrescenza dilaga e si raddoppia. Stesse scene a Palermo e dappertutto.
Mi chiedo: quali rifiuti speciali hanno nelle loro zucche gli amministratori pubblici di quest’Isola bellissima quanto infelicissima? Quale aria di mefitico nonsense respirano nei loro palazzi impotenti? È umanamente impossibile che non siano in grado di predisporre uno straccio di programma d’interventi preventivi per tenere pulita almeno la stagione estiva. Tanto per il resto dell’anno, ormai i siciliani sono…proni a qualsiasi vessazione ed ormai incapaci di raccogliere, una volta per tutte, la montagna di spazzatura e di seppellirvi sotto questa cosiddetta classe dirigente ignava, inutile, idiota e criminale.
Un’Isola con un potenziale di sviluppo immenso che giace sotto…un’altra isola di plastica e di schifezze.
Una leggenda racconta che un giorno Giove, passeggiando per il cielo, perse un diamante della sua corona; la gemma finì in mare e nacque la Sicilia. Raccontatela ai turisti. Vedrete che raffica di pernacchie….
Diego Sergio Anzà