LIBRIZZI- L’Amministrazione dice No all’ATO idrico:” gestiremo noi il nostro acquedotto”
Con apposita deliberazione di Giunta Municipale, adottata in data 11/04/2016, l’Amministrazione Comunale di Librizzi, guidata dal sindaco, ing. Renato Cilona, ha chiaramente espresso la volontà di gestire in modo consortile, diretto ed unitario il servizio idrico comunale. Infatti la suddetta deliberazione prevede la proposta di costituzione di una società consortile ad esclusivo capitale pubblico, in osservanza dell’art. 4 comma 13 della L.R. n. 19 del 11/08/2015, insieme ad alcuni comuni limitrofi ricadenti nel bacino idrografico della Valle del Timeto (aventi caratteristiche territoriali e socio-economiche omogenee).
La costituzione della suddetta società consortile ad esclusivo capitale pubblico è finalizzata solo ed esclusivamente a salvaguardare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità del servizio idrico nei piccoli comuni, attraverso un’idonea programmazione che tenga conto di un’adeguata ed appropriata scala territoriale e soprattutto per scongiurare qualsiasi danno ambientale, qualsiasi danno erariale e qualsiasi forma di aumento incontrollato e smisurato dei costi e delle tariffe dello stesso servizio idrico integrato.
Viste le fallimentari esperienze pregresse, sia dell’ATO rifiuti sia dell’ATO idrico (che hanno generato solo milioni e milioni di euro di debiti e tantissima inefficienza e disservizi), l’Amministrazione Comunale di Librizzi, con questo atto tenta di difendere in ogni modo la propria autonomia, ritenendo di non dover consegnare la propria rete e le proprie infrastrutture acquedottistiche a soggetti che potrebbero determinare
aumenti smisurati dei costi, notevoli incrementi tariffari e soprattutto servizi qualitativamente e quantitativamente incerti e inefficienti.
Nelle more dell’insediamento e della costituzione della nuova Assemblea Territoriale Idrica (ATI), che doveva avvenire in data 12/04/2016 (ultimo giorno utile stabilito dalla Regione Sicilia), l’Amministrazione Comunale di Librizzi lancia un chiaro ed inequivocabile segnale politico ed amministrativo, quello di voler continuare a gestire il proprio acquedotto in forma consortile, diretto ed unitario e soprattutto quello di difendere e tutelare i cittadini da quel fenomeno di mercificazione di un importante ed essenziale bene pubblico primario, chiamato ACQUA.
Redazione da comunicato stampa