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Si è svolto al tribunale di Patti l’interrogatorio di garanzia del dipendente comunale di Librizzi, accusato di tentato incendio boschivo e per questo colpito dalla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

L’indagato, assistito dal suo legale, l’avvocato Filippo Barbera e alla presenza del gip Ugo Molina e del pm Andrea Appollonio, ha raccontato la sua versione dei fatti per quanto accaduto il 17 settembre scorso in contrada Sant’Opolo di Librizzi.

Qui si sviluppò un incendio – che si ritiene sia di origine dolosa, vicino ad alcune abitazioni. Com’è noto, alcune foto-video trappole installate da due volontari del servizio antincendio, che hanno collaborato con i carabinieri della compagnia di Patti e della stazione di Librizzi, hanno ripreso un uomo che gettava da un’auto una piccola palla appallottolata di colore bianco infuocata.

Da qui è scaturito l’incendio di un’ampia superficie boschiva, che fu spento prima che potesse raggiungere le abitazioni vicine.

Ebbene l’indagato ha dichiarato che si è trattato di un evento del tutto involontario, si è detto dispiaciuto per quanto avvenuto e pronto a risarcire il danno arrecato. Ha fornito dunque una versione completamente diversa da quella contestata dall’accusa.

L’avvocato Barbera, sulla base di quanto emerso in sede di interrogatorio, sta valutando di presentare istanza di scarcerazione al gip oppure ricorso al tribunale della libertà di Messina.

Redazione