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SICILIA – La formazione professionale in una situazione di crisi profonda.

SICILIA – La formazione professionale in una situazione di crisi profonda.
Aprile 12
08:00 2016

Il settore della formazione professionale siciliana non è mai stato in una situazione di crisi così profonda. Da almeno un paio d’anni in Sicilia non si fa più formazione. Se escludiamo i corsi dell’avviso 20, organizzati e gestiti in maniera più che discutibile e che in molti casi hanno fatto rimpiangere il passato, i giovani privi di formazione non hanno avuto alcuna possibilità di costruirsi o completare un proprio percorso professionale. In questi anni si è parlato tanto di formazione professionale, soprattutto in negativo. Ma a parlarne male è stata principalmente la politica, quella stessa politica che ha utilizzato la formazione a proprio uso e consumo e che ha contribuito in maniera determinante allo sfascio dell’intero sistema.

Così accade che bloccare la formazione professionale, licenziare centinaia di docenti, impedire ad un siciliano di potersi qualificare, diventi qualcosa di cui vantarsi nel tentativo di raccogliere consenso popolare. Così accade che l’avere buttato al vento quasi mezzo miliardo di fondi europei destinati alla formazione, ai giovani ed ai disoccupati di questa terra disgraziata, si trasformi da fallimento ed incapacità progettuale ad argomento di successo per trasmissioni televisive.

Ed intanto falliscono l’avviso 6 destinato ai percettori di ammortizzatori sociali e l’avviso 3 destinato ai giovani disoccupati. Il primo doveva concludersi entro il 30 giugno ma non è mai stato avviato, l’altro sembra sarà ritirato questa settimana per le risultanze di un ricorso.

La politica del buttare l’acqua sporca con tutto il bambino, senza essere in grado di mettere in piedi un piano B, ha portato solo all’illegalità istituzionale: la negazione del diritto all’istruzione ed alla formazione e la mancata erogazione di servizi obbligatori per il cittadino ai fini dell’erogazione degli assegni di sostegno al reddito. Non di secondaria importanza il danno economico causato dal mancato avvio dei servizi e dalla permanente situazione di disoccupazione del personale addetto. Il perdurare di questa situazione ha avuto un costo non indifferente per le casse dello Stato che, anziché incassare la tassazione relativa alle retribuzioni del personale e derivante da fondi europei, ha dovuto erogare diversi milioni di indennità di sostegno al reddito. Quale utilità abbia portato la distruzione dell’intero sistema non è dato sapere. C’è solo da chiedersi se non sarebbe stato più proficuo tagliare i rami malati e lasciare che l’albero continuasse a dare frutti, anziché estirparlo dalle radici.

Da anni si parla di riforma della formazione professionale, ma chissà perché non si riescono a mettere insieme due righe. Probabilmente sono in molti a tirare la coperta, rendendo più difficile anche il semplice capire da dove partire.

Di formazione professionale si parlerà sabato 16 aprile presso il suggestivo salone del Palazzo Baronale di Ficarra.

Qui si terrà un convegno dal titolo “Per una nuova Formazione in Sicilia”- Tra Istruzione, Formazione, Università e Lavoro. Il convegno, organizzato dall’Ente Pro.Sca di Brolo, vedrà la partecipazione del Dott. Francesco Verbaro (Presidente Nazionale Formatemp); della Prof.ssa Margherita Giardina (Dirigente dell’Istituto “Piccolo“ di Capo D’Orlando); di Giovanni Migliore (Coordinatore Regionale Formazione Professionale CISL) e del Prof. Piero David (Docente Università degli Studi di Messina). Moderatore del dibattito sarà il Dott. Giuseppe Pintaudi, direttore di Antenna del Mediterraneo. I lavori saranno conclusi dall’On. Bruno Marziano Assessore Regionale dell’Istruzione e Formazione Professionale della Regione Sicilia.

In questo quadro drammatico il convegno organizzato dall’Ente Pro.Sca rappresenta un momento di approfondimento fondamentale per quanto riguarda il presente ed il futuro del comparto della formazione in Sicilia.

 

Tinuccio Cacciolo Molica

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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