Essere in grado di far rotolare la pietra che chiude il nostro “sepolcro” e far trionfare la vita. BUONA PASQUA da Patti24 .
“Prof, ma in un mondo come il nostro ha senso parlare di resurrezione ?” Come sempre, i ragazzi sono capaci di stupirti, di metterti in difficoltà, di porre domande non scontate; a differenza di quanto noi possiamo pensare, hanno un attento esame della realtà, per cui il quesito postomi da una mia alunna è sicuramente denso di significato e…al passo con i tempi.
Una domanda che mi offre l’opportunità per i tradizionali auguri pasquali ai nostri lettori, ai quali provare a comunicare la gioia della Pasqua in un contesto di dolore, di sopraffazione, di distruzione, di morte.
Ci eravamo di fatto abituati alla guerra in Ucraina, ed ecco quella tra Palestina ed Israele a scuoterci di nuovo le coscienze. Stavamo, dopo quasi sette mesi, facendo il callo pure a quest’altro conflitto, ed ecco l’attentato a Mosca.
Che contraddizione è l’umanità: tutti desideriamo la pace e facciamo la guerra, tutti parliamo di accoglienza, rispetto, amore reciproco e poi ci lasciamo andare a settarismi, a chiusure, ad egoismi striscianti.
Anche il giorno di Pasqua, purtroppo, ci sarà chi morirà per la guerra, per l’odio, per gli interessi dei potenti, per la fame, per la malattia. Anche il giorno di Pasqua ci sarà chi dovrà fuggire dalla propria terra, chi seppellirà qualche persona cara strappata via dall’assurda violenza, chi starà chiuso in un bunker o in un sotterraneo per provare a salvarsi dai bombardamenti. Anche il giorno di Pasqua ci sarà chi sperimenterà la solitudine e l’abbandono, la denigrazione e il fallimento.
Ecco, allora, che la domanda della mia alunna è più che legittima: in un simile scenario, come si può parlare di resurrezione ? Come si può aspirare ad essere felici, gioiosi, speranzosi, quando molto di ciò che ci circonda, vicino o lontano da noi, ci spinge verso la direzione opposta ? Sembra un continuo Venerdì Santo, una scia di dolore senza fine, in cui si stenta a cogliere la luce, sia pure abbagliante, della resurrezione. Eppure, anche e soprattutto in tale contesto Gesù risorge e si ripropone come Signore della storia. Risorge tra le macerie delle città ucraine o di Gaza, risorge per chi fa il bene e per chi fa il male, per chi ha fiducia e per chi è disperato, per chi si fida di Lui e per chi lo addita come “responsabile” di tutto ciò che accade, per chi riesce ancora a guardare al futuro con speranza e per chi, di contro, non vede via di uscita dal tunnel.
Risorge anche per la nostra Patti, che spesso sembra “ferma” alla sepoltura, con tante persone ripiegate su se stesse, incapaci di guardare oltre un presente irto di difficoltà di ogni genere. Risorge per le famiglie, per i giovani, per gli anziani, per i bambini; risorge per chi ha il delicato ruolo di far fronte all’”emergenza educativa”; risorge per chi amministra; risorge per chi vive situazioni alquanto complicate per una malattia, per un lutto improvviso, per la perdita del lavoro.
Il dato, insomma, è inequivocabile: aληθώς aνέστη (Davvero è risorto). E meno male che Gesù risorge, al di là dei nostri limiti, delle nostre negligenze, delle nostre mancanze. Semmai, oggi più che mai c’è bisogno di ravvivare la fede nella resurrezione, che non sembra più così scontata, forse perché se ne parla sempre meno, forse perché l’agnosticismo incalza e mina ciò che fino a poco tempo fa era una certezza.
Lasciamoci, allora, inondare dalla luce e dalla gioia del Risorto, facciamo germogliare i semi di bene che ciascuno porta dentro di sé; ci saranno sempre i momenti di buio, ma, alla fine, anche noi saremo in grado di rotolare la pietra che chiude il nostro “sepolcro” e faremo trionfare la vita !
Auguri.
Per Patti24 Nicola Arrigo
Patti24 Gruppo Facebook 16.188 membri Iscriviti al gruppo |