Che il 2023 sia davvero “nuovo”. Auguri da Patti24
Abbiamo appena finito di scambiarci gli auguri di Natale che siamo pronti ad altri auguri, quelli per il nuovo anno. Prima, in ogni caso, è sempre tempo di consuntivi, di tirare le somme di quello che è stato, con le sue gioie e i suoi dolori, le sue esaltazioni e le sue disperazioni, le sue conquiste e i suoi fallimenti.
Già, il tempo ! Ogni anno che arriva ci fa sperimentare quanto sia più che mai attuale l’espressione, tratta dalle “Georgiche” di Virgilio, “Tempus fugit”. Le due parole più ripetute della frase completa che recita: “Sed fugit interea, fugit irreparabile tempus” (“Ma fugge intanto, fugge irreparabilmente il tempo”).
Sì: il tempo scorre velocemente e freneticamente, a volte proprio irreparabilmente, quasi manco ci si accorge del suo incessante fluire. Pensiamo di poterlo contenere, amministrare, modularlo a nostro piacimento, secondo le nostre esigenze; invece….fugge ! Forse ci prende l’angoscia perché va, appunto, troppo veloce e sembriamo incapaci di stargli al passo, forse ci attanaglia il rimpianto per le occasioni perse, forse ci invade la speranza perché abbiamo il desiderio di spenderlo al meglio.
Proprio la speranza è la parola chiave per far sì che il 2023 sia davvero “nuovo”.
Il 2022 ci lascia con la sua storia costellata da guerre, femminicidi, razzismo, tragedie familiari e di ogni altro genere, pandemia, calamità naturali, perdita di persone care, esperienza di malattia e sofferenza, crisi (e non solo economica).
Sicuramente ci lascia in eredità anche qualche “bellezza” che ha contrassegnato la nostra esistenza, a cui magari non abbiamo dato troppo peso, e proprio da qui bisognerà “ripartire” per dare “novità” e senso profondo al 2023. Le esperienze, belle o brutte, sono ormai “storia” e la storia, si sa, è “magistra vitae”.
Ma adesso è tempo di guardare avanti, di proiettarsi verso un futuro che attende di diventare presente grazie a ciascuno di noi, chiamato, in prima persona, a fare la propria parte (a scuola, in famiglia, sul posto di lavoro, in parrocchia, per strada, in qualsiasi altro ambiente si trovi o qualsivoglia attività svolga) se davvero vogliamo che si realizzi la tanto sospirata “novità”.
Tutti sogniamo, tutti nutriamo grandi desideri, tutti abbiamo progetti; allora, tutti abbiamo il compito di impegnarci affinchè i sogni diventino realtà e i desideri e i progetti si realizzino.
Il 2023 dovrà essere “nuovo” nella quotidianità della vita, delle relazioni, delle iniziative; il 2023 dovrà essere “nuovo” – e parliamo, ovviamente, di Patti, perché è fin troppo facile pensare sempre agli altri – in qualsiasi contesto e lo sarà nella misura in cui saremo in grado di vincere egoismi e individualismi, di saltare gli ostacoli, di mettere sempre al centro la persona, di intessere rapporti basati sul rispetto reciproco, sull’accoglienza dell’altro così com’è e non come lo vorremmo, sulla stima, sulla condivisione sincera, sulla gratuità.
Insomma, il 2023, alla fine, sarà come lo vorremo noi, come saremo in grado di viverlo ! Questo è l’augurio della nostra redazione: essere protagonisti, sempre e comunque, per essere davvero “nuovi”, di una novità che sia contagiosa affinchè tutta la comunità pattese possa essere “nuova”.
In definitiva, il 2023 sarà nuovo se noi saremo nuovi, sarà migliore se noi saremo migliori !Perché, come diceva Henry Van Dyke, “Il tempo è troppo lento per coloro che aspettano, troppo rapido per coloro che temono, troppo lungo per coloro che soffrono, troppo breve per coloro che gioiscono, ma per coloro che amano il tempo è eternità”.
Nicola Arrigo
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