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Patti – L’epidemia di brucellosi, in atto in diverse zone della Sicilia, rischia di mettere in ginocchio anche alcune aziende pattesi operanti nel settore dell’allevamento dei bovini. Nel giro di appena una settimana ben tre allevamenti sono stati posti sotto sequestro in seguito ad alcuni accertamenti del dirigente veterinario dell’Asp.

Dalle analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico di Barcellona Pozzo di Gotto sono risultati affetti da brucellosi 29 capi di bovini appartenenti a tre allevamenti di Masseria, San Cosimo e Madoro. I sequestri, disposti dal sindaco di Patti, sono stati effettuati rispettivamente il 20, il 22 e il 27 di aprile.

Oltre al sequestro, il dirigente veterinario ha disposto alcune restrizioni per isolare i focolai: il divieto di monta delle bovine dell’allevamento infetto con tori di allevamenti sani; l’eliminazione dei feti e dei vitelli nati morti o morti subito dopo la nascita; la macellazione entro quindici giorni dei capi affetti da brucellosi.

Tutti i bovini di età superiore ai sei mesi dovranno inoltre essere sottoposti all’esame sierologico, mentre il ripopolamento dell’allevamento potrà avvenire solo dopo che i bovini abbiano fornito risultato negativo ad almeno una prova sierologica ufficiale effettuata dopo sei settimane dall’eliminazione dell’animale infetto.

Il problema della brucellosi sembra sia esploso in maniera drammatica sui monti Iblei, nel ragusano, dove sarebbero già stati abbattuti centinaia di capi. La questione sarà oggetto di discussione all’Ars il prossimo 20 maggio con l’indizione di una riunione della Terza commissione alla quale prenderanno parte anche gli assessori regionali ad Agricoltura e Sanità, i rappresentanti dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia e i componenti delle associazioni di categoria.

Redazione