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MESSINA – Intensificati i servizi di controllo del territorio. Sequestrati e distrutti 110 kg. di ”botti di capodanno”

MESSINA – Intensificati i servizi di controllo del territorio. Sequestrati e distrutti 110 kg. di ”botti di capodanno”
Novembre 29
17:05 2024

Prosegue l’attento e quotidiano controllo del territorio operato dalla Polizia di Stato di Messina. Le Volanti, nel corso dell’attività espletata a Novembre, hanno proceduto al controllo di 5.182 persone e di 2.259 veicoli, nonché a segnalare alla competente Autorità Amministrativa 8 soggetti trovati in possesso di stupefacente per uso personale.

Durante la consueta attività di prevenzione, i poliziotti delle Volanti hanno denunciato a piede libero 23 persone per i reati più disparati, tra cui porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere, furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, danneggiamento, rapina impropria, lesioni personali, stalking e maltrattamenti.

Inoltre gli agenti delle Volanti, nell’ambito di specifici servizi, hanno provveduto a denunciare alla competente A.G. tre soggetti trovati in possesso, in due distinti episodi, di un cospicuo quantitativo di petardi (più comunemente noti come “botti di Capodanno”), per lo più di matrice artigianale e dunque altamente pericolosi.

Il primo sequestro è stato effettuato per materiale sequestrato dai poliziotti in quanto rinvenuto presso l’abitazione di un cinquantaseienne messinese trovato in possesso di 18 petardi – meglio noti come cipolle – privi di tracciabilità e costruiti artigianalmente, pertanto particolarmente rischiosi per chiunque li maneggiasse.

Il secondo sequestro è stato effettuato a seguito di controllo effettuato agli imbarcaderi del viale della Libertà a carico di due palermitani – trentaquattrenne e ventinovenne – i quali viaggiavano su un minivan appena sbarcato dalla Calabria. A bordo del mezzo sottoposto a perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato circa 110 chili di artifizi pirotecnici e 10 petardi artigianali.

In entrambi i casi, è stato prontamente richiesto l’intervento dell’artificiere della Polizia di Stato, in servizio presso la locale Polizia di Frontiera Marittima, che – a seguito dei necessari accertamenti tecnici che ne hanno confermato l’elevata pericolosità – su disposizione dell’A.G. ne ha curato l’immediata distruzione.

Con l’approssimarsi delle festività di fine anno, sale infatti l’attenzione della Polizia di Stato nei confronti degli illeciti nel settore della detenzione, del porto e del commercio abusivo di fuochi ed articoli pirotecnici in violazione delle norme di Legge che disciplinano la materia.

Sono stati, invece, 3 gli arresti delle Volanti nelle ultime quattro settimane, di cui uno per l’illecito reingresso nel territorio dello Stato italiano di un cittadino tunisino di 60 anni.

Ed infatti, a seguito di controllo da parte dei poliziotti delle Volanti in località Torre Faro, è emerso che il sessantenne, gravato da pregiudizi di polizia, già espulso dal territorio nazionale nel 2020, vi ha fatto reingresso illegalmente violando le prescrizioni impostegli dal decreto di espulsione emesso nei suoi confronti.

Dopo la convalida dell’arresto da parte dell’Autorità Giudiziaria, che ne aveva disposto l’immediata liberazione esprimendo nulla osta al suo rimpatrio, a seguito dell’attività istruttoria svolta dall’Ufficio Immigrazione della Questura, al cittadino tunisino è stato comminato un nuovo decreto di espulsione, eseguito dal Questore di Messina tramite accompagnamento immediato alla frontiera, con imbarco su volo diretto a Tunisi.

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.

Inoltre gli agenti delle Volanti, nell’ambito di specifici servizi, hanno provveduto a denunciare alla competente A.G. tre soggetti trovati in possesso, in due distinti episodi, di un cospicuo quantitativo di petardi (più comunemente noti come “botti di Capodanno”), per lo più di matrice artigianale e dunque altamente pericolosi.

Il primo sequestro è stato effettuato per materiale sequestrato dai poliziotti in quanto rinvenuto presso l’abitazione di un cinquantaseienne messinese trovato in possesso di 18 petardi – meglio noti come cipolle – privi di tracciabilità e costruiti artigianalmente, pertanto particolarmente rischiosi per chiunque li maneggiasse.

Il secondo sequestro è stato effettuato a seguito di controllo effettuato agli imbarcaderi del viale della Libertà a carico di due palermitani – trentaquattrenne e ventinovenne – i quali viaggiavano su un minivan appena sbarcato dalla Calabria. A bordo del mezzo sottoposto a perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato circa 110 chili di artifizi pirotecnici e 10 petardi artigianali.

In entrambi i casi, è stato prontamente richiesto l’intervento dell’artificiere della Polizia di Stato, in servizio presso la locale Polizia di Frontiera Marittima, che – a seguito dei necessari accertamenti tecnici che ne hanno confermato l’elevata pericolosità – su disposizione dell’A.G. ne ha curato l’immediata distruzione.

Con l’approssimarsi delle festività di fine anno, sale infatti l’attenzione della Polizia di Stato nei confronti degli illeciti nel settore della detenzione, del porto e del commercio abusivo di fuochi ed articoli pirotecnici in violazione delle norme di Legge che disciplinano la materia.

Sono stati, invece, 3 gli arresti delle Volanti nelle ultime quattro settimane, di cui uno per l’illecito reingresso nel territorio dello Stato italiano di un cittadino tunisino di 60 anni.

Ed infatti, a seguito di controllo da parte dei poliziotti delle Volanti in località Torre Faro, è emerso che il sessantenne, gravato da pregiudizi di polizia, già espulso dal territorio nazionale nel 2020, vi ha fatto reingresso illegalmente violando le prescrizioni impostegli dal decreto di espulsione emesso nei suoi confronti.

Dopo la convalida dell’arresto da parte dell’Autorità Giudiziaria, che ne aveva disposto l’immediata liberazione esprimendo nulla osta al suo rimpatrio, a seguito dell’attività istruttoria svolta dall’Ufficio Immigrazione della Questura, al cittadino tunisino è stato comminato un nuovo decreto di espulsione, eseguito dal Questore di Messina tramite accompagnamento immediato alla frontiera, con imbarco su volo diretto a Tunisi.

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.

Redazione da comunicato stampa

 
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Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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