PATTI – “Aretè” non demorde e richiede apertura bar all’ospedale “Barone Romeo”.
Le precedenti richieste non hanno sortito alcun effetto, visto che nessuno si è “degnato” di rispondere, ma il comitato “Aretè” non demorde e torna alla carica. Con l’ennesima nota, sottoscritta dalla presidente Carmelina Lipari, chiede al Commissario Straordinario dell’Asp di Messina, dottore Giuseppe Cuccì, l’apertura di un bar all’interno dell’ospedale “Barone Romeo”, “ritenendo che tale iniziativa possa apportare numerosi benefici sia per i pazienti e i loro familiari, sia per il personale medico e amministrativo”.
Nella nota di “Aretè” si evidenziano, per l’ennesima volta, le motivazioni, più che plausibili, che sostengono la richiesta: innanzitutto, il confort e il benessere per pazienti e visitatori “offrendo un luogo accogliente dove poter consumare bevande calde, snack o pasti leggeri. Ciò potrebbe servire a ridurre lo stress e a migliorare il loro stato emotivo”.
A seguire, il supporto al personale ospedaliero “che potrebbe beneficiarne durante le pause dei turni di lavoro; ciò favorirebbe il recupero delle energie e migliorerebbe il morale, contribuendo, indirettamente, a un miglior servizio ai pazienti”.
Il terzo aspetto che “Aretè” sottolinea concerne l’incremento del senso di comunità: “Un bar – scrive la presidente Lipari – può divenire un punto di incontro e di socializzazione, favorendo il senso di appartenenza e la creazione di un ambiente ospedaliero più umano e accogliente. Le relazioni interpersonali tra pazienti familiari e personale sarebbero rafforzate, creando una rete di supporto e solidarietà”.
“Aretè” si sofferma anche sull’offerta di servizi di qualità “con particolare attenzione a una selezione di prodotti sani e adatti a diverse esigenze alimentari. Potrebbe essere inclusa anche un’offerta di prodotti biologici o senza glutine , rispondendo così alle necessità di un’utenza variegata”.
Infine, la potenziale fonte di reddito: “la gestione del bar potrebbe rappresentare una fonte di reddito aggiuntiva per l’ospedale, contribuendo a finanziare ulteriori miglioramenti nelle strutture e nei servizi offerti all’utenza”.
“Sicuramente – aggiunge Carmelina Lipari – ci sono tante questioni e situazioni ancor più gravose da risolvere ma sono fiduciosa che l’apertura del bari all’interno del nostro ospedale possa avere un impatto positivo e duraturo su tutti coloro che vi gravitano attorno”.
“Mi auguro – conclude la nota – che abbiate la gentilezza di dare un feedback al nostro ulteriore invito, considerando che le precedenti richieste relative a qualsiasi argomento sono rimaste spesso senza risposta”.
Nicola Arrigo
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