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Si chiama “La Senia del Brigantino” il nuovo libro del prof. Giuseppe Alibrandi, autore di numerosi romanzi storici e testi di saggistica sui movimenti anarchici e popolari siciliani. L’ultima fatica letteraria di uno dei protagonisti negli anni 70’ della breve stagione del cattolicesimo sociale pattese narra le storie di alcuni abitanti del golfo di Patti catturati dai corsari barbareschi lungo le nostre coste e condotti in oriente in attesa di riscatto, prima di essere messi al remo o di essere circoncisi e convertiti ad Allah.

Sullo sfondo una guerra di mare testimoniata da alcune lettere originali di epoca borbonica, tra cui quella di un mercante arabo che scriveva gli facessero la “finezza di sapere dove stava suo fratello che lui lo voleva riscattare o scambiare: un cristianesco per un barbaresco”.

“Il Brigantino, lo scoglio fermo e sperso nell’azzurro del mare, con le mura di pietra morsa dal vento di maestrale, nel suo grembo incantato raccoglie la memoria di queste e altre storie di polene e occise di tonni ormai scomparsi, somigliante al relitto di uno sciabecco alla deriva con la sua polena di delfino”.

Il libro, edito dalla casa editrice Kimerik, sarà presentato dall’autore mercoledì 22 aprile presso il Caffè Galante di Patti, in via Regina Elena. Giuseppe Alibandi torna così alla narrativa con il romanzo storico La Senia del Brigantino, il toponimo attorno al quale si succedono secoli di storie e di avventure. Un ritorno alle occise di tonni nella tonnara del mare di Santi Georgi, il paese che gli ha dato i natali e che ha raccontato ne La testa del dragone (1986) e a seguire nella sagra delle tradizioni popolari: Archeologia delle tonnare messinesi (1997), Le “utili imprese” dei D’Amico Cumbo Borgia (2008) su “Milazzo nostra”.

Redazione