PATTI – Ruolo rilevante nell’ambito degli spettacoli negli anni ottanta.
C’è stato un periodo (lo avevamo già evidenziato in un nostro precedente articolo), negli anni ottanta, in cui Patti, ha ricoperto un ruolo rilevante nell’ambito dello spettacolo, non solo relativamente alle stagioni teatrali ma anche per l’organizzazione di manifestazioni che hanno richiamato artisti di tutt’Italia e il pubblico delle grandi occasioni.
Ci riferiamo al Concorso Nazionale Pianistico, Violinistico e Chitarristico cui hanno dato vita, costituendo una associazione, un gruppo di persone, appassionate della grande musica. Sin dalla prima edizione la kermesse ha richiamato a Patti numerosi giovani pianisti, chitarristi e violinisti, insegnanti e accompagnatori, riscuotendo un notevole successo.
Il concorso musicale alternava un anno dedicato al pianoforte e uno al violino e alla chitarra, che furono intitolati, il primo a Carlo Vidusso e l’altro a Gino Contilli e, dato molto importante, l’associazione che organizzava la manifestazione aveva trovato un supporto tangibile dall’Assessorato Regionale al Turismo,che inserì il concorso stesso nel contesto degli spettacoli finanziati dalla Regione.
Di fronte al crescente successo della manifestazione si cominciò a prospettare l’ipotesi di allargare il Concorso da Nazionale ad Internazionale, con particolare riferimento a quello riservato al violino. Patti, infatti, era una delle poche sedi dove si svolgevano i concorsi violinistici, a differenza di quelli pianistici che in Italia erano tantissimi.
Un progetto sicuramente ambizioso che avrebbe portato Patti ai massimi livelli internazionali come centro musicale. Naturalmente erano necessari un adeguato auditorium o una grande sala per concerti e una diversa organizzazione della manifestazione. Improvvisamente, invece, non solo non si è più parlato di questa ultima ipotesi ma addirittura non sono stati più banditi i normali concorsi nazionali. Un fatto grave e inspiegabile. Forse diversità di veduta dei componenti dell’associazione musicale, tant’è che c’è stato chi ha commentato l’accaduto senza “risparmiare” alcuno degli ultimi protagonisti, affermando che, a Patti, a differenza di quanto accade altrove, nessuno si sente ultimo arrivato ma quasi sempre i primi della classe e dove, naturalmente, alla resa dei conti, tutto finisce in fallimento.
Adesso c’è qualcuno – e noi con lui – che ritorna sull’argomento, sostenendo che il nuovo assessore del comune di Patti Daniele Greco, che ha dimostrato di avere voglia di “cambiare” qualcosa, avrà la sensibilità di “studiare” se ci siano le condizioni per recuperare e rilanciare una manifestazione musicale, ma anche di grande valenza culturale, di cui Patti è stata privata, che meriterebbe di essere riproposta.
Nicola Arrigo
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