PATTI – Cine-teatro comunale. Il comune notifica al gestore di lasciare l’immobile entro cinque giorni
Dopo un lungo braccio di ferro tra il comune di Patti ed il gestore del cine-teatro comunale “Beniamino Ioppolo”, si è giunti ad una svolta clamorosa: il comune, proprietario della struttura, infatti, ha notificato al gestore una ordinanza attraverso la quale chiede, per inadempienze contrattuali, il rilascio e la consegna dell’immobile, sito in via Trieste, con gli annessi servizi, attrezzature, arredi ed impianti.
Con il medesimo atto, intima allo stesso, in proprio e nella qualità di presidente dell’associazione culturale “Filokalon”, “occupante, di fatto, senza valido e legittimo titolo l’immobile, di lasciare il medesimo libero da persone e cose entro cinque giorni dalla data di notifica dell’ordinanza, al fine di consentire il legittimo utilizzo, da parte del comune, proprietario, anche per la necessaria e non procrastinabile attività di ristrutturazione, a tutela della pubblica incolumità”.
L’ente ordina, altresì, la rimozione del tabellone elettronico esterno, attaccato sul muro dell’edificio; avverte ancora l’interessato che, decorso inutilmente il termine assegnato, si procederà ad esecuzione forzata, con intervento della Forza Pubblica.
L’ex gestore del cine-teatro potrà proporre ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio.
L’Associazione “Filokalon” si era aggiudicata, per la durata di nove anni, la gestione del locale nel 2016, per l’importo complessivo di 54.000 euro, con rata mensile di 6.200 euro. “Considerato che tali rate non venivano versate, sono state fatte diverse diffide da parte del Comune che hanno portato, poi, alla risoluzione del contratto per grave inadempimento del concessionario” – si sottolinea nel procedimento dell’ente – .
Era seguita la richiesta del comune per la “dovuta consegna dei locali”, rimasta senza esito.
Il 21 dicembre 2021, l’interessato presente, si procedeva alla ricognizione dei locali, delle attrezzature, degli arredi e degli impianti. In tale circostanza, l’ex gestore chiedeva un breve differimento fino al 20 gennaio 2021, per sgomberare i locali e consegnare le chiavi, termine che, purtroppo, scadeva senza esito.
Sono seguite nuove diffide che, però, sono rimaste anch’esse senza esito.
Tra l’altro, tale situazione impedisce l’avvio dei lavori di ristrutturazione, già affidati e contrattualizzati da più di un anno, alla impresa esecutrice Moba Srl, che ha sollecitato la consegna degli stessi, pena la richiesta di risoluzione del contratto e conseguente richiesta di risarcimento dei danni.
Inoltre, si corre anche il rischio di perdere il finanziamento di 196.412,73 euro già ottenuto, perché potrebbe essere revocato.
La ristrutturazione risulta necessaria e indispensabile a tutela della pubblica incolumità e a mantenere le necessarie condizioni della facciata e dei prospetti, caratterizzati da continui distacchi e crolli di calcinacci, intonaci e rivestimenti, che mettono a repentaglio l’incolumità dei passanti, atteso che l’edificio si affaccia su Piazza Mario Sciacca, Via Lionti, Via Trieste e Piazza Cicerone.
Nicola Arrigo
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