PATTI – Ripristinare secolare tradizione della simbolica consegna delle chiavi della Città alla Madonna del Tindari.
Patti sta vivendo un anno particolarmente significativo sotto il profilo storico. Tutto è iniziato alcuni mesi fa, quando l’amministrazione comunale, guidata all’epoca da Mauro Aquino, ha deciso il gemellaggio con la città di Moncalvo, comune piemontese in provincia di Asti.
Ad accomunare i due centri è la Regina Adelasia, esponente della dinastia alemarica del Monferrato, di cui Moncalvo è tra le storiche capitali.
Adelasia, regina di Gerusalemme e contessa di Sicilia, come è noto, riposa da nove secoli nella Basilica Cattedrale di Patti, città dove concluse la sua esistenza.
Una iniziativa, questa, che è stata accolta con grande interesse perché, con essa, Patti tornava a rivivere un fondamentale “spaccato” della sua storia millenaria. Tant’è che hanno risposto all’appello personalità importanti come il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, l’arcivescovo emerito di Palermo, Cardinale Paolo Romeo, le scuole cittadine e tante altre personalità e si sono susseguite tante, interessanti iniziative.
Da più parti, nell’elogiare l’iniziativa dell’amministrazione comunale, viene chiesto perché, sulla scia di tale iniziativa, non venga ripristinata una delle secolari tradizioni che si rinnovava ininterrottamente, dal 1600, nell’ultimo sabato del mese di maggio, nel Santuario del Tindari, cioè la simbolica consegna, in forma solenne, delle chiavi della Città di Patti alla Madonna Bruna che, oltre ad essere un atto di fede e di devozione, voleva ricordare alle nuove generazioni le virtù civiche dei pattesi e rinsaldare, nello stesso tempo, i vincoli di cordiale amicizia tra autorità civili e religiose.
Sono due chiavi di due porte della Città di Patti che sono custodite nel municipio.
Sarebbe un altro importante appuntamento per molti pattesi ma, soprattutto per le giovani generazioni, per conoscere ancor più la storia della città.
L’auspicio è che l’assessore Daniele Greco, notoriamente sensibile di fronte ad iniziative del genere, “lavori” al fine di ripristinare tale appuntamento che, purtroppo, ormai da tanti anni, è caduto nel dimenticatoio.
Nicola Arrigo
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