PATTI – Buoni spesa per acquisto beni di prima necessità causa emergenza Covid-19. Due nuclei familiari sanzionati per illecito amministrativo.
Due nuclei familiari di Patti sono stati raggiunti da altrettanti provvedimenti di pagamento di una sanzione per illecito amministrativo, notificate dal comune di Patti, contestato dalla Guardia di Finanza della Tenenza di Patti a seguito di accertamenti effettuati in merito all’avviso per l’attivazione delle misure previste dall’ordinanza della Protezione Civile del 29 marzo 2020, al fine di fronteggiare i bisogni alimentari dei nuclei familiari, privi della possibilità di approvvigionarsi di generi di prima necessità a causa dell’emergenza derivante dall’epidemia Covid-19.
Come è noto, con tale provvedimento si poteva accedere ai buoni spesa per l’acquisto di beni di prima necessità presentando regolare istanza.
Dagli accertamenti effettuati dalle Fiamme Gialle è emerso che i due nuclei familiari sottoposti ad accertamento, al momento della presentazione dell’istanza, disponevano di un patrimonio mobiliare (depositi) sufficiente alle necessità alimentari urgenti derivanti dall’emergenza epidemiologica in atto.
La Guardia di Finanza ha trasmesso, quindi, al comune di Patti i relativi rapporti e, adesso, sono scattati i provvedimenti di sanzione pecuniaria.
In un caso l’ammontare della sanzione è stato quantificato nella misura del minimo previsto, vale a dire 700 euro, ma l’interessato è tenuto anche a restituire l’ammontare dei benefici indebitamente ottenuti corrispondenti a 700 euro. Pertanto, allo stesso nucleo, è stato imposto il pagamento complessivo della somma di 1.400 euro entro e non oltre trenta giorni dalla notifica dell’ordinanza. Lo stesso, tuttavia, ha la facoltà di presentare ricorso al Giudice di Pace.
All’altro nucleo familiare è stato ingiunto il pagamento di 250 euro. La giustificazione della famiglia in questione è stata che, nel 2020, il marito è stato disoccupato per cui si è trovato in difficoltà economica a seguito di lavori saltuari e di non usufruire di alcun reddito. Anche in tal caso, però, la Guardia di Finanza ha accertato che il nucleo familiare, al momento della presentazione dell’istanza, disponeva di un patrimonio mobiliare (depositi) sufficienti alle necessità alimentari urgenti derivanti dall’emergenza in questione. Comunque, oltre alla sanzione amministrativa contestata, l’interessato è tenuto alla restituzione dell’ammontare dei benefici indebitamente ottenuti corrispondenti alla somma di 250 euro per cui deve restituire la somma complessiva di 500 euro.
Ovviamente, come nel precedente caso, ha facoltà di presentare ricorso al Giudice di Pace.
Nicola Arrigo
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