PATTI – Incontro su prevenzione della violenza di genere. All’incontro hanno partecipato anche studenti del Liceo.
Gli studenti delle classi III A e IV A del Liceo Classico, accompagnati dalle docenti Marilia Gugliotta e Antonella Chiofalo, impegnati nell’approfondimento del modulo pluridisciplinare “Genere e generi: identità e diritti” , hanno partecipato, nella sala comunale di Piazza Sciacca, all’incontro, indetto dall’associazione “La clessidra no al silenzio” di San Piero Patti, avente per tema la prevenzione della violenza di genere, con particolare riferimento alla cura del maltrattante. Un tema “controverso”, cui si è dedicato con dovizia di particolari, il dottore Sergio Oteri, psicologo-psicoterapueta. Il dottore Oteri, specializzato nella cura dei “penitenti” nelle carceri, ha analizzato la figura dell’uomo che maltratta.
Si è parlato molto anche dei tempi di un processo, della condanna, che spesso tarda ad arrivare, del tempo tra la sentenza definitiva e la denuncia iniziale, “che – ha ribadito il relatore – a volte è talmente tanto che le stesse donne si riconciliano con il compagno che magari avevano denunciato”. “Perciò – ha aggiunto Oteri – la “punizione”, seppur giusta per l’azione compiuta in passato, a quel punto pare quasi inutile”.
Un altro aspetto importante su cui ha insistito Oteri ha riguardato “la mancanza di un progetto o di un programma per i detenuti, che, una volta in carcere, sono come lasciati a se stessi”. L’accento è stato, quindi, posto sulle violenze che, spesso, i detenuti si auto infliggono, “magari – ha rimarcato Oteri – per pentimento, ma per lo più per patologie e disturbi” .
“Il 60% delle persone che ultimamente ho visto entrare in carcere -ha spiegato – ha gravi problemi anche con le droghe, problemi che voi ragazzi potreste ritenere banali. Si parla dell’uso di crack, hashish, cocaina e altre sostanze allucinogene.
I disturbi che, spesso, si riscontrano nei soggetti maltrattanti sono allucinazioni, ma anche disturbi della personalità; sicuramente l’utilizzo di droghe in molti casi può portare all’alterazione dello stato mentale del maltrattante tanto da indurlo ad azioni di estrema violenza”. “Non si tratta solo di questo, ovviamente – ha precisato Oteri – ; le cause della inclinazione alla violenza possono essere molteplici. A volte ci si può trovare di fronte personalità complesse, inclini alla manipolazione della donna stessa. L’influenza di un uomo psicopatico può manovrare talmente il pensiero femminile da portare alla fine la donna a farsi del male inconsapevolmente, autodistruggendosi”.
All’incontro era presente pure il sindaco di Patti, Gianluca Bonsignore, il quale ha ringraziato gli studenti “per la presenza e l’attenzione” , oltre che le associazioni tutte “per la loro volontà e il loro lavoro” .
Sono intervenuti anche il dirigente del Commussariato di Patti, Salvatore Di Blasi, e Salvatore Pascariello, comandante della Compagnia Carabinieri di Patti, che hanno rimarcato “l’impegno delle associazioni del territorio, impegnate nel contrasto alla violenza di genere” .
Nicola Arrigo