PATTI – 30° anniversario ordinazione sacerdotale vescovo mons. Guglielmo Giombanco
Nella Basilica Santuario di Tindari il vescovo della diocesi di Patti, monsignor Guglielmo Giombanco, ha presieduto la celebrazione della messa di ringraziamento per il 30° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Tanti i sacerdoti presenti, così come autorità civili e militari e fedeli provenienti da alcuni paesi della diocesi pattese.
Ha concelebrato anche monsignor Carmelo Ferraro, indimenticato vescovo di Patti dal 1978 al 1988. Nella sua omelia, monsignor Giombanco ha rimarcato “la gioia e la gratitudine che, quando è condivisa nella fraternità, si accresce e diventa testimonianza di gioia per i tanti doni elargiti alla Chiesa attraverso il ministero sacerdotale”.
Con il vescovo, hanno ringraziato il Signore i sacerdoti della diocesi che, durante l’anno, hanno celebrato il 50° di ordinazione sacerdotale: don Mario Caputo, don Michele Giordano, don Placido D’Omina, don Sebastiano Morsicato, don Bettino Mancuso, don Luigi Santoro, don Salvatore Di Piazza, don Guido Passalacqua, don Carmelo Scalisi.
Rivolgendosi a loro così come a tutti i sacerdoti presenti, il vescovo ha sottolineato che “l’essenza della nostra vocazione al sacerdozio e del nostro ministero è essere servi del Vangelo e chi serve il Vangelo sa che deve comportarsi come Cristo si è comportato. La chiamata viene da Dio; Lui ci ha scelti per essere inviati proclamare con la vita il Vangelo a tutti gli uomini e per rivelare il suo mistero di amore; un servizio vissuto nella Chiesa e per la missione della Chiesa. Il mistero è Gesù Cristo. Non si tratta solo di svolgere una proclamazione pubblica, ma esso si concretizza nel lavoro quotidiano che si vive con fede, con le relazioni umane, con l’apertura del cuore alla grazia senza infingimenti, nella verità della vocazione ricevuta”. “Il servizio del Vangelo – ha proseguito – ci chiede di guarire le ferite dei fratelli e delle sorelle che incontriamo nel nostro cammino condividendo la loro umanità segnata dal dolore. Solo trasformando il Vangelo in gesti concreti di amore e di umanità riusciamo a manifestare il mistero nascosto che si è rivelato con la umanità di Cristo e saremo veramente ministri del Signore. Quante volte restiamo ingabbiati dalle regole rigide che con aiutano noi ad essere portatori di consolazione e di speranza e impediscono ai fratelli e alle sorelle che incontriamo di aprire il cuore a Cristo perché la loro umanità fiorisca con l’aiuto della grazia”.
”Ringrazio tutti voi che oggi avete voluto ringraziare con me il Signore per i 30 anni di ministero sacerdotale nella Chiesa – ha concluso il vescovo -. Pregate per me perché io possa sempre confidare nella misericordia di Dio, sperimentare il suo amore ed essere nella nostra Chiesa servitore del Vangelo per speranza dei fratelli e delle sorelle. Grazie a voi per il servizio alla nostra Chiesa e vi chiedo di essere sempre pronti ad ascoltare, comprendere ed amare perché il mondo vede a creda. La Madre che legge i cuori dei figli accompagni tutti noi nel cammino della vita e ci indichi la strada che conduce all’incontro con Cristo Suo Figlio per crescere uniti nell’amore”.
I sacerdoti della diocesi hanno fatto dono al vescovo di una mitria.
Nicola Arrigo
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